Rav Ovadia Yosef (1920-2013)

“Un grande e influente studioso, uno straordinario punto di riferimento per gli ebrei di tutto il mondo a prescindere dalle singole correnti e culture di appartenenza. Con la scomparsa di rav Ovadia Yosef perdiamo un Maestro nel senso più autentico del termine”. Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nell’esprimere il cordoglio di tutto l’ebraismo italiano per la scomparsa del leader spirituale dell’ebraismo sefardita.
Numerose le testimonianze di vicinanza e di partecipazione al lutto che arrivano dal rabbinato italiano.
“Rav Ovadia Yosef ha dato forza anche politica alla rinascita sefardita. Chiunque si occupi di halakhah oggi – ricorda Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma – non può fare a meno delle sue opinioni che si impongono per erudizione e spessore halakhico”.
“Nella sua attività – afferma rav Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano – ha espresso opinioni halakhiche coraggiose, a volte controcorrente. Non credo che attualmente ci sia uno studioso di Torah che possa prescindere da Ovadia Yosef, sefardita o ashkenazita che sia”.
Commozione anche nelle parole del presidente dell’Assemblea rabbinica italiana rav Elia Richetti (“un grande studioso dei nostri tempi”), del suo presidente emerito rav Giuseppe Laras (“è mancato il grande della generazione”) e del coordinatore del collegio rabbinico rav Gianfranco di Segni (“grazie alla sua immensa saggezza ha restituito onore all’ebraismo sefardita”).
Un ricordo anche dal direttore del dipartimento Educazione e Cultura UCEI rav Roberto Della Rocca che, nel suo consueto aleftav del martedì, racconta del suo incontro con rav Yosef in occasione di alcune selichot svoltesi a Gerusalemme alcuni anni fa.
“Se ne va via un rav la cui visione della vita è stata fondante per lo Stato di Israele e per tutti gli ebrei del mondo”, commenta l’assessore al culto UCEI Settimio Pavoncello.