risate…

Nelle vicende legate ad Avraham, narrate nella Torah, ricorre spesso la risata. Alla notizia che avranno un figlio in età molto avanzata Avraham ride di gioia (Bereshit, 17;17) e Sarah ride interiormente per scetticismo (Bereshit, 18; 12), tanto che lo stesso neonato sarà chiamato ironicamente Ytzchàk , ” riderà…” (Bereshit, 21; 3). Anche Yshmaèl, l’altro figlio di Avraham e di Hagar, ride con scherno (Bereshit, 21; 9), ma nel suo vissuto la risata è sinonimo di degrado se non addirittura di depravazione. Non sempre una stessa azione assume una valenza omogenea. Il valore e il messaggio di uno stesso comportamento può cambiare di significato in ragione di attori e di contesti differenti.

Roberto Della Rocca, rabbino

(22 ottobre 2013)