Voci a confronto

rassegnaDopo il corsivo di ieri di Pierluigi Battista sul pronunciamento del Tribunale di Roma sul caso Caldarola-Vauro, appare oggi una replica sul Corriere della Sera da parte del vignettista toscano che si rivolge direttamente al direttore del giornale di via Solferino, Ferrucio de Bortoli. Vauro, protagonista della famosa vignetta sulla ex parlamentare Fiamma Nirenstein, dopo aver definito “antisemitismo e razzismo cancri della civiltà”, domanda “caro Direttore, se io fossi, come ripetutamente affermato da Battista, un razzista antisemita come hai potuto tollerare e come puoi tollerare che io abbia collaborato e continui a collaborare al Corriere della Sera? “.
Sempre sulle pagine del Corriere, Sergio Romano da un quadro delle interdizioni – citando Carlo Cattaneo e il suo Interdizioni israelitiche – che incombevano sulla comunità ebraica a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento, fino all’emancipazione firmata da Carlo Alberto nel 1848.
L’apparizione in Senato di Beppe Grillo ha scosso ieri il mondo della politica. Il comico genovese ha sostenuto che il Movimento 5 Stelle ha “impedito che rinascesse in Italia il partito fascista, dovreste ringraziarci” (Corriere) e, rivolgendosi ai presenti, “lo sapete che alla Corte Costituzionale c’è la statua di Gaetano Azzariti? Quello che fece le leggi razziali”.
Spazio su Avvenire all’ormai tradizionale appuntamento di dialogo fra le tre religioni monoteiste, tenutosi ad Assisi e inaugurato nel 1986. Per l’occasione, rav David Rosen, direttore del Dipartimento per gli affari interreligiosi dell’American Jewish Committee, ha sottolineato la necessità di un “impegno a promuovere la cultura del dialogo, perché crescano la comprensione e la fiducia reciproca fra gli individui e i popoli”.
Tornando alla politica interna, sulle pagine romane del Corriere della Sera appare un’intervista a Tobia Zevi, candidato alla segreteria Pd della Capitale. “Il piccolo rottamatore alla prova alleanze”, titola il quotidiano. “Io punto a vincere”, afferma Zevi nell’intervista, diventato ago della bilancia tra gli altri due candidati, Cosentino e Giuntella, forte del suo 17%.
Nel mondo della cultura fa rumore – nonostante fosse attesa – la decisione di Daniel Barenboim di lasciare anticipatamente la direzione della Scala a fine 2014 (due anni prima della scadenza). Candidati successori del maestro israelo-argentino, Riccardo Chailly e Fabio Luisi (La Nazione)

(29 ottobre 2013)