FBCEI, nuovi progetti per la cultura

consiglio torinoUn’accurata indagine dei luoghi di sepoltura ebraici dal punto di vista della storia dell’architettura e delle città. Da Trieste a Roma, da Firenze a Venezia passando per le comunità numericamente più piccole ma altrettanto ricche di storia e significati. È quanto messo a frutto da Andrea Morpurgo nel suo ultimo saggio “Il cimitero ebraico in Italia” edito da Quodlibet. La presentazione del volume nel centro sociale della Comunità ebraica ha costituito uno dei momenti più significativi della prima giornata di lavoro a Torino per il direttivo della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia onlus. Un appuntamento di grande richiamo nel processo di elaborazione di nuove iniziative e nuove strategie per la valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale dell’ebraismo italiano apertosi in questi ultimi mesi con molte iniziative concrete e con altre iniziative in fase di lancio. Oltre all’autore sono intervenuti il presidente della Fbcei Dario Disegni, il docente Franco Lattes e lo storico Marco Luzzati.
Aperto al pubblico anche un secondo incontro che avrà luogo questo pomeriggio alle 17.30 all’Archivio di Stato del capoluogo piemontese. L’evento arriva a conclusione di un denso lavoro di ricerca su un antico manoscritto del 1622 condotto da Chiara Pilocane grazie a una borsa di studio erogata dalla Fondazione: il risultato è un volume (Nezer ha-qodesh mi-Savoia, che vuol dire Divina Corona di Savoia) dove, oltre a un’analisi specifica del testo (15 carte) si affiancano un lavoro di ricostruzione del contesto storico in cui fu realizzato e viene approfondita la figura dell’autore, l’ebreo torinese Diodato Segre.
“Il grande valore che riveste per sua stessa natura un qualsiasi unicum inedito è accresciuto, nel caso dell’opera di Segre, da almeno tre altri elementi”, scrive Pilocane nell’introduzione. In primo luogo, “il Divina corona di Savoia è uno dei codici sopravvissuti all’incendio che all’inizio del secolo scorso colpì la biblioteca, mutilando gravemente la collezione ebraica”. Dei 134 manoscritti superstiti, il Divina corona è fra i soli undici di cui si conservano tutte le carte. Inoltre, a seguito della distruzione completa di un’opera simile dello stesso autore, “ad oggi il Divina corona è l’unica composizione in lingua e caratteri ebraici dedicata ad un conte, duca o re di Savoia prima di Carlo Alberto”. Infine ma non ultimo, insieme all’interesse letterario, l’opera ha un rilievo documentario. Essa infatti, sia implicitamente sia con riferimenti espliciti, “mette in luce, o consente almeno di ricostruire in modo ipotetico, alcune vicende storiche legate alla sua composizione”.
Con l’autrice interverranno Bruno Chiesa dell’Università di Torino; Andrea De Pasquale; direttore della Biblioteca Nazionale Universitaria; Micaela Procaccia della Direzione Generale Archivi del MiBAC e Isa Ricci Massabò, già direttore dell’Archivio di Stato di Torino. Presiedrà l’incontro Dario Disegni. È atteso inoltre l’indirizzo di saluto dell’attuale direttore dell’Archivio Di Stato Maria Barbara Bertini.

(30 ottobre 2013)