Qui Roma – Riscoprire Aldo Rosselli

Ricordo Aldo RosselliUn momento famigliare, per commemorare l’uomo e l’intellettuale. Con un impegno per il prossimo futuro: valorizzare le sue opere, rimaste sconosciute al grande pubblico. Nella sala della libreria Empiria di Roma, parenti e amici di Aldo Rosselli, recentemente scomparso, si sono riuniti per ricordare il suo valore di scrittore, la sua sensibilità, le difficoltà attraversate nella vita, segnata dalla malattia. A rievocare i lavori e il privato di Aldo, figlio di Nello Rosselli – simbolo, assieme al fratello Carlo, dell’antifascismo italiano, assassinati entrambi per volontà del regime nel 1937 – i suoi figli Giacomo e Monica e la sorella Silvia, nell’arco di un appuntamento aperto dalle considerazioni del traduttore Luigi Attardi, del poeta Carlo Bordini e di Elèna Mortara Di Veroli, docente all’Università di Roma Tor Vergata.
Fortemente legato alla figura della nonna paterna Amelia Pincherle Rosselli, punto di riferimento per tutta la famiglia, Aldo è in attesa che il mondo culturale italiano riapra i suoi libri, rilegga le sue pagine, riscoprendone il valore. “Dobbiamo mantenere viva la conoscenza sulla sua produzione letteraria – afferma Elena Mortara, che sulle pagine di moked.it ne ha ricordato la scomparsa – il nostro impegno per il futuro, in questo gruppo di amici e parenti, è valorizzare l’opera di Aldo”.
Rosselli fu editore, pubblicando per la prima volta in Italia, con la sua casa editrice Lerici, autori del calibro di Henry Roth e Isaac Bashevis Singer, fu scrittore, con le sue ultime opere pubblicate dalla Empiria, fu un intellettuale capace, ad esempio, di analizzare con sottile ironia le contraddizioni dell’America, a cui dedicò una delle sue opere. “Un intellettuale a tutto tondo – sottolinea il figlio Giacomo – capace di intervenire nel dibattito culturale in modo anticonformista. Bloccato purtroppo dalla sua terribile malattia, si dimostrò un lottatore. Per tutta la vita fu costretto a combattere con la sofferenza”. Una persona deliziosa e disponibile, nelle parole di Daniela Negri, ma a tratti difficile e polemico: “ricordo i litigi con mio padre, anni di scontri che con il passare del tempo si attenuarono. Anche in questi ultimi anni discutevamo spesso ma finivamo quasi sempre in accordo”. Evoluzione di un rapporto paterno, emblema delle diverse sfaccettature che caratterizzarono Aldo Rosselli, attento nella vita e nei libri alla psicologia umana. E nella scrittura emerge il suo rapporto con l’ebraismo: riflessioni che emergono, come ricorda Mortara, da libri come “Una limousine blu notte” o “L’anno 1938 del Professor Zabban”. Un legame che si evince anche dalla volontà dello scrittore di essere sepolto nel cimitero ebraico di Roma. “Una scelta a cui teneva molto”, ricorda la sorella Silvia.

(12 novembre 2013)