Limmud Conference 2013 – Il rabbino delle porte aperte

mirvis seraHa passeggiato per i corridoi, incontrato i bambini, gli adolescenti, gli educatori. Ha tenuto due lezioni di grande successo, catturando il pubblico e coinvolgendolo attivamente nella sua esposizione dedicata a “La guida della Torah nella risoluzione dei conflitti”. E non ha evitato neppure i momenti di socializzazione, parlando con chi lo cercava e aggregandosi a gruppi di giovani intenti a bere una birra e scambiare considerazioni sulla giornata. Il rabbino capo del Commonwealth Mirvis (o semplicemente Ephraim, come riportava il cartellino che ha diligentemente appeso al collo come tutti, una targhetta che mette in evidenza il nome, senza differenze di titolo, status o provenienza) ha fatto parte della Limmud Conference fino in fondo. Una partecipazione che ha segnato la prima volta di un rabbino capo a quello che rappresenta oggi uno dei più importanti momenti di ritrovo collettivo dell’ebraismo britannico e internazionale in tutte le sue denominazioni, ed è stata accolta con emozione ed entusiasmo.
Dalla parashah, la porzione di Torah di Shemot, rav Mirvis ha tratto un messaggio di dialogo, unità e solidarietà, tanto nella comunità ebraica, ponendo l’accento sull’importanza di coinvolgere “tutte le comunità”, quanto a livello universale, nel dovere di preoccuparsi di tutto il genere umano secondo il principio del Tikkun Olam.
“Quando esistiamo soltanto per noi stessi, quando ignoriamo i membri di altre comunità… questo può essere un modo pio di condurre la propria vita, ma è anche un modo taref (non kasher ndr) di condurre la propria vita” ha dichiarato.
Risolvere i conflitti, traendo ispirazione dalla Torah, l’argomento scelto dal rav per la seconda lezione al Limmud. Otto metodi per affrontare i contrasti arrivando a una soluzione positiva, o comunque migliore del punto di partenza, illustrati attraverso insegnamenti biblici e rabbinici spesso suggeriti dal pubblico. Solo una, la strada che nell’opinione di rav Mirvis ancora non è stata tentata per il conflitto israelo-palestinese: quella della cooperazione, del riflettere insieme, fuori dagli schemi, per arrivare a una soluzione diversa dal punto di partenza di entrambe le parti, e migliore.
“La cooperazione è l’unica via che israeliani e palestinesi, a mio parere, non hanno ancora percorso. E sono convinto che sarà attraverso la cooperazione che presto, se D-o vuole, si arriverà alla pace”.

Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked

(24 dicembre 2013)