“Palatucci, a maggio i risultati”

“Il lavoro dovrebbe terminare a maggio, a fine aprile faremo il punto. Dopo questo, scriveremo una relazione conclusiva, elencando i punti che abbiamo approfondito”. Lo afferma Michele Sarfatti, direttore della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano, in un’intervista concessa all’agenzia di stampa Adnkronos relativamente al lavoro di ricerca storica in corso sulla figura del Giusto tra le Nazioni Giovanni Palatucci. Convocato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il pool di studiosi è operativo dalla scorsa estate per fare chiarezza sull’ex questore di Fiume (deportato e ucciso a Dachau dai nazisti) e sull’impegno da questi profuso in favore dei perseguitati ebrei del Quarnero. Un’esigenza che si era resa necessaria dopo le ombre sollevate dal Centro Primo Levi di New York e che è stata portata avanti, oltre che da Sarfatti, anche da Mauro Canali (Università di Camerino), Matteo Luigi Napolitano (Università degli Studi Guglielmo Marconi), Marcello Pezzetti (Fondazione Museo della Shoah di Roma), Liliana Picciotto (responsabile ricerche storiche della Fondazione Cdec), Micaela Procaccia (Direzione generale per gli archivi del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) e Susan Zuccotti (Centro Primo Levi, New York).
“Il nostro – spiega Sarfatti a Gerardo Picardo – è un contributo per fare chiarezza sull’intera vicenda degli ebrei a Fiume e sul caso Palatucci. Individuiamo tappa per tappa dei punti, e poi si aprono altre vicende da chiarire. A noi interessano i fatti accaduti: la commissione non è tenuta a dare alcun tipo di giudizio etico-morale sulla persona Palatucci. Siamo una commissione di storici e archivisti, ciascuno con approccio diverso. Ci interessa fare il punto su ciò che viene fuori dalla carte e dalla ricostruzioni storiche”. La finalità non è quindi giudicare “ma ricostruire, nella misura in cui è possibile”.
Numerosi, segnala lo studioso, i punti ancora controversi. “Alla base – rileva – c’è una carenza di studi sull’area fiumana. Non è una carenza in assoluto, ma relativa, dovuta al continuo cambio di stato e di appartenenze dell’area del Quarnero, che ha reso complicate le ricerche e creato difficoltà per i ricercatori che non sono di lingua. C’è uno stato meno avanzato degli studi sui ciò che è avvenuto a Fiume. Stiamo cercando di colmare questo ritardo”.
Su Palatucci da segnalare anche il recente intervento di David Cassuto del Memoriale dello Yad Vashem. “Non c’è nessuna novità, o presunta tale, che giustifichi un processo di revisione del riconoscimento di Giusto fra le Nazioni conferito a Giovanni Palatucci il 12 settembre 1990” ha affermato Cassuto, tra gli esponenti più noti della comunità degli italkim (gli italiani residenti in Israele).

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(24 febbraio 2014)