Budapest – In piazza in difesa della Memoria

Settant’anni fa l’esercito nazista occupava l’Ungheria. Quell’invasione costò la vita a 600mila ebrei, uccisi dai tedeschi e dal collaborazionismo ungherese. Oggi davanti alla Sinagoga Maggiore di Budapest si sono raccolte diverse centinaia di persone per ricordare quegli avvenimenti e stringersi attorno alla propria Comunità ebraica. “Siamo qui nel nome delle vittime della Shoah, per far sentire la nostra voce contro coloro che sono al potere e di cui come minoranza non possiamo fidarci”, ha affermato András Heisler, presidente di Mazsihisz (la Federazione ebraica ungherese) in polemica con il governo per l’atteggiamento di banalizzazione della Memoria intrapreso dalle autorità di Budapest attraverso alcune decisioni. “Esprimiamo la nostra solidarietà agli ebrei ungheresi – ha dichiarato nell’arco dell’evento l’ambasciatore di Israele in Ungheria Ilan Mor – non accettiamo la relativizzazione né la negazione della Shoah e non accettiamo la cultura dell’amnesia o della dimenticanza”. Su Pagine Ebraiche di Aprile un approfondimento sulla polemica esplosa tra l’ebraismo ungherese e il governo di Budapest.

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