Il cartello della vergogna

rassegnaSpazio, sui dorsi romani di Corriere della sera e Repubblica, all’indignazione del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna per il cartello che – in una panetteria del quartiere Tuscolano – tentava di vietare l’ingresso in un esercizio commerciale “agli zingari”. Per il presidente UCEI quel cartello evoca in modo preoccupante “il periodo più brutto della nostra storia” e anche se si tratta di un episodio isolato “non possiamo, come ebrei italiani, rimanere in silenzio di fronte a questi gesti di razzismo”. A denunciare l’accaduto l’Associazione 21 luglio, che ha inviato un appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e una diffida al commerciante.

Si inaugura in queste ore, con una visita curata dalla giornalista Ada Treves (redattrice dei media UCEI), la mostra Children’s Story, i disegni dei bambini di Terezin organizzata dal Museo ebraico di Bologna con la collaborazione del Museo ebraico di Praga. Ne scrive Manuela Valentini sul quotidiano bolognese Il Resto del Carlino. Numerosi gli appuntamenti dedicati al mondo ebraico e a Israele che caratterizzano la 51esima edizione del Children’s Book Fair (la prima aperta anche ai non addetti ai lavori) con il diretto coinvolgimento della redazione del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche e del portale www.moked.it.

In prossimità dell’appuntamento con il 70esimo anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine Gabriele Isman (Repubblica Roma) accompagna il rabbino capo Riccardo Di Segni in visita sui luoghi della strage. “Quella delle Fosse Ardeatine – afferma il rav – fu una strage italiana, parte dello sterminio nazista che colpi l’intera popolazione di questo Paese: per la strage presero detenuti comuni, politici, partigiani ed ebrei. Essere qui è importante per capire: l’Italia democratica nacque anche quel giorno”. Da leggere anche la commovente testimonianza di Grazia Di Veroli, parente della più giovane vittima dell’eccidio. “Si chiamava come mio padre, Michele Di Veroli. Quand’ero piccola – scrive – sentivo pronunciare quel nome in televisione o lo leggevo sui giornali, e non sapevo perché. Poi chiesi al mio papà la ragione per cui capitava che fosse citato cosi spesso, e lui mi diede una risposta semplice, diretta e commossa: Michele Di Veroli era il cuginetto”.

A un anno dalla scomparsa una foresta ricorda in Israele l’ex capo della Polizia Antonio Manganelli. L’iniziativa è del Keren Keyemeth LeIsrael e intende onorare “un amico sincero delle comunità ebraiche in Italia e dello Stato di Israele”. Il dorso romano del Messaggero dà voce al presidente del KKL Italia Raffaele Sassun, che afferma: “Sono felice e onorato di aver portato a termine questo progetto in onore di Antonio. Questa foresta è il miglior modo per onorare la sua memoria.

Ancora cori della vergogna nel ritorno di Europa League tra Fiorentina e Juventus. Da una parte il richiamo ai fatti dell’Heysel, dall’altra la reiterazione di alcuni slogan antisemiti. La Stampa annota: “Comincia la curva Fiesole, cuore del tifo viola, ancora prima che inizi il match: canta ‘Amo Liverpool’ in sfregio all’Heysel. Pessima risposta, quand’è finita, dallo spicchio juventino, con il replay dei cori antisemiti. E dall’altra parte, ancora sull’Heysel”.

Crescono i timori per una significativa affermazione delle destre estreme alle prossime Europee. Su Repubblica Piero Ignazi analizza gli ultimi scenari in un articolo intitolato “Perché l’Europa rischia di tingersi di nero”.

Incontro interreligioso a Roma nel nome della fondatrice del movimento dei Focolari Chiara Lubich. Nel sesto anniversario della scomparsa numerose le celebrazioni e le iniziative svoltesi, sottolinea l’Osservatore Romano, “un po’ in tutto il mondo”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(21 marzo 2014)