Torino, revocata la cittadinanza a Benito Mussolini

rassegnaBenito Mussolini non è più cittadino onorario di Torino. A decretarlo, dopo oltre un’ora e mezza di discussione, il Consiglio comunale del capoluogo piemontese. Ventinove i voti a favore, tre i contrari e tre gli astenuti. Durante il dibattito si sono registrati alcuni momenti di tensione con i consiglieri della Lega Nord che, con un delirante accostamento, hanno srotolato una bandiera dell’Urss. Il radicale Silvio Viale, dal canto suo, ha esibito una stella di Davide. Favorevoli al provvedimento, oltre al sindaco, il Pd, Sel, Centro Scanderebech, Moderati, M5s, Idv, Alleanza per la città. Hanno espresso voto contrario Forza Italia e Fratelli d’Italia. Astenuti Nuovo centrodestra, Lega e Torino Libera. “Ci sono questioni più urgenti da affrontare per i cittadini”, ha affermato il capogruppo del Carroccio Fabrizio Ricca (Il Fatto Quotidiano, tra gli altri).

Al quarto mandato da sindaco di Tel Aviv, Roh Huldai racconta al Corriere della sera i suoi progetti. Nell’intervista concessa a Davide Frattini si delinea una città sempre più all’insegna dell’high tech, dell’imprenditoria giovane, dell’estro creativo. “Voglio una città liberale, pluralista, laica”, spiega Huldai. Sta facendo intanto discutere l’opinione pubblica israeliana la scelta del consiglio comunale di varare una norma che permette l’apertura dei negozi di alimentari al sabato. “Lo shabbat – dice il sindaco – è il nostro giorno di riposo, dal lavoro e dal commercio. Devo però pensare alla maggioranza dei miei cittadini, vivono in piccoli appartamenti con mini cucine. È giusto che possano scendere e comprarsi da mangiare a qualsiasi ora. Anche se ai rabbini non piace la decisione”.

Da leggere anche l’intervista di Maurizio Molinari allo scrittore Amos Oz. Un’intervista a tutto campo: ad essere affrontati sono infatti i temi più cari all’intellettuale. Dalla vitalità della lingua ebraica alle dinamiche politiche della regione, dall’impegno per la ‘fioritura’ del Negev al futuro del processo di pace. Si chiude con un ricordo dell’avvocato Gianni Agnelli, che ricevette anni fa nel kibbutz di Hulda. “Lo rammento – spiega Oz – come un uomo con grande cura per i dettagli e curiosità”. A farli incontrare il comune amico Vittorio Dan Segre (La Stampa).

Colpevole di corruzione avvenuta con un versamento cospicuo al fratello Yossi per facilitare il progetto edilizio Holyland a Gerusalemme. È la conclusione cui è arrivata la giustizia israeliana nei confronti dell’ex premier Ehud Olmert, 68 anni. La condanna, sottolinea il Corriere, “riguarda un periodo precedente il suo mandato da premier (dal 2006 al 2009) quando fu sindaco di Gerusalemme e ministro di Industria e Commercio”. La pena massima che potrebbe essere applicata, e che sarà resa nota il 28 aprile, comporta 10 anni di carcere. Olmert ha annunciato che farà ricorso.

“Una volta nella Capitale il calcio era una gioia. Non solo perché le squadre di Roma e Lazio davano spettacolo e giocavano per lo scudetto. Ma soprattutto perché tra le due tifoserie c’era una vivacissima e fantasiosa capacità di prendersi in giro. Sfottò, scommesse, striscioni senza pari in Italia. Ci vorrebbe un libro per ricordare le cose più divertenti”, scrive Davide Desario sul Messaggero.
Ultimamente, invece, la presa in giro sarebbe diventata offesa. Il tifoso (laziale o romanista non fa differenza) non saprebbe più più scherzare davvero. L’ultimo caso, rileva il giornalista, si è verificato con la presentazione del progetto dello stadio della Roma. Vittorio Pavoncello, presidente del Maccabi Italia, pubblica su Twitter una foto di un campo da calcio su una collina, tutto in salita, con le porte storte. Si legge: “La Lazio non vuole essere da meno della @OfficialASRoma, annunciato il nuovo stadio. Si chiamerà l’Old Trattor” (giocando con il nome dello stadio inglese Old Trafford e dando ai laziali dei contadini). “Non l’avesse mai fatto. Alcuni siti laziali – prosegue Desario – hanno scatenato i tifosi su Twitter contro Pavoncello che, oltre a essere romanista, è anche un rappresentante della Comunità ebraica romana. E così le repliche si sono subito trasformate in offese antisemite. ‘Non sei buono nemmeno per il forno’, ‘Certo che di campi inventati se ne intende’, ‘Prima di parlare dovrebbe lavarsi la bocca. E pensare che di #sapone in casa e famiglia ne ha tanto’. Cari tifosi potete vincere tutti i derby e tutte le finali ma se perdete il senso dello humor avete perso per sempre”.

Espulsa per aver fatto sesso con un uomo di colore. È la sorte toccata alla pornoattrice tedesca Ina Groll, militante del Partito nazional-democratico. “Chi si accoppia con una razza straniera davanti a una telecamera, con l’ideologia nazionale ha poco a che fare”, ha tuonato la dirigenza del gruppo di estrema destra.
“Sebbene l’apologia di nazismo sia ufficialmente vietata, ad oggi l’Npd resta una formazione legale. A poco – scrive Daniel Mosseri su Libero – è valso nel 2013 l’appello dei sedici ministri degli Interni dei Länder tedeschi per dichiarare fuorilegge il partito. ‘Non si può bandire la stupidità per legge’, era stata la reazione dell’allora vicecancelliere Philippe Rösler fra lo sconcerto della comunità ebraica tedesca”.

A seguito della debacle delle amministrative e della inquietante crescita dell’estrema destra arriva l’annunciata contromossa del premier francese Hollande con la nomina di Manuel Valls a primo ministro. “Quasi fosse un Le Pen di sinistra – scrive Libero – Valls è convinto che il rafforzamento della Francia passi da una politica improntata sulla sicurezza e da un taglio alla leva fiscale. Di lui si ricorda il ruolo nel caso Leo-narda, la quindicenne kossovara espulsa dalla Francia perché irregolare: in quella vicenda l’allora ministro dell’Interno sposò la linea della fermezza, convincendo anche Hollande all’espulsione della ragazzina”. Anche nei confronti del comico Dieudonné, interprete di uno show dai contenuti chiaramente antisemiti, Valls è stato intransigente, “impedendo che lo spettacolo andasse in scena e motivando la decisione con ragioni di ordine pubblico”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(1 aprile 2014)