25 Aprile con la Brigata Ebraica

Con il 25 aprile tornano in piazza anche le gloriose insegne della Brigata Ebraica, il corpo di alcune migliaia di volontari che dalla Palestina mandataria (il futuro Stato di Israele) raccolsero la chiamata al coraggio delle truppe alleate per liberare l’Europa dal nazifascismo. Sbarcati in Italia dopo una preparazione di alcuni mesi in Africa, i soldati della Brigata si resero protagonisti di numerose iniziative ad alto contenuto strategico tra cui lo sfondamento della Linea Gotica, l’ingresso in alcune località del Centro Italia, l’assistenza alle popolazioni colpite dalla guerra. Un impegno pagato al prezzo del sangue e ricordato ogni anno, con solennità, all’interno del cimitero di Piangipane (Ravenna) dove molti di quegli eroi oggi riposano.
Le insegne della Brigata saranno in prima fila nei grandi cortei in programma a Milano, Roma e nelle principali città italiane. In alcune località saranno inoltre esposti i gonfaloni delle diverse Comunità ebraiche di riferimento così da ricordare il grande contributo che questa minoranza seppe dare alla causa resistenziale.
La speranza è che gli indegni episodi di intolleranza verificatisi negli scorsi anni ad opera di una minoranza di attivisti non abbiano a ripetersi e che tutti, nessuno escluso, possano finalmente godere di un 25 aprile all’insegna dei valori e delle libertà comuni.
Relativamente a quanto accaduto lo scorso anno, quando la memoria della Brigata Ebraica era stata nuovamente offesa a Roma e in altre città, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna aveva denunciato il pregiudizio e la mancanza di consapevolezza storica da parte di chi aveva ideato tali iniziative e rivendicato l’importanza di essere a Piangipane “per contrastare le intolleranze” e “ripristinare la verità”. Una verità che è importante difendere domani come ogni giorno perché, spiega Gattegna, offendere la memoria della Brigata significa offendere il sacrificio di tutti coloro che, spesso a prezzo della propria vita, seppero trascinare l’Italia fuori dall’incubo della dittatura “per avviarla verso un orizzonte di libertà e democrazia”.
Su questo tema da segnalare anche l’intervento del consigliere UCEI e presidente del Maccabi Italia Vittorio Pavoncello che, in un lungo articolo che appare sull’Huffington Post, scrive: “Sarebbe giusto e bello se i contestatori (della Brigata Ebraica, ndr) rileggessero la storia, si informassero su ciò che è stato per evitare, di nuovo, un’offesa alla Resistenza”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked