Qui Milano – Studiare a ritmo di klezmer

gabriele coenJazz e klezmer protagonisti a Milano sulle note di Gabriele Coen, sassofonista, clarinettista e compositore, con una serie di manifestazioni tra cui un seminario che si è svolto negli scorsi giorni presso il Conservatorio Giuseppe Verdi. A raccontarlo Lydia Cevidalli, musicista e organizzatrice dell’evento insieme a Christian Bellisario (foto di Riccardo Crimi).

Negli scorsi giorni Gabriele Coen ha tenuto un seminario dedicato alla musica klezmer, presso il Conservatorio Giuseppe. Verdi di Milano: il seminario era organizzato nell’ambito degli eventi per il Giorno della Memoria. Gratuito per gli allievi interni – mentre era prevista una quota per gli esterni – è la prima volta che si realizza un progetto simile presso il Conservatorio di Milano.
Gli allievi iscritti erano più di 25, alcuni di livello superiore, provenienti dalle classi di jazz, altri dalle tradizionali classi di strumento: virtuosi del violino, viola, violoncello, flauto, clarinetto e fisarmonica hanno collaborato e scambiato esperienze con musicisti jazz della tromba, flauto, clarinetto, saxofono, contrabbasso e batteria.
Gli allievi iscritti erano più di 25, alcuni di livello superiore, provenienti dalle classi di jazz, altri dalle tradizionali classi di strumento: virtuosi del violino, viola, violoncello, flauto, clarinetto e fisarmonica hanno collaborato e scambiato esperienze con musicisti jazz della tromba, flauto, clarinetto, saxofono, contrabbasso e batteria.
Tutti erano molto curiosi di affrontare il repertorio della musica klezmer, anche se alcuni di loro avevano qualche conoscenza di questa musica.
Le indicazioni che Gabriele Coen ha fornito agli allievi sono state accolte con grande interesse e partecipazione: indicazioni relative all’esecuzione dei brani, ma anche nozioni riguardanti il contesto storico. Coen ha inoltre affrontato il tema dell’improvvisazione, con le sue accattivanti possibilità di intervenire nell’esecuzione con un apporto personale; ha dato alcuni ragguagli, suonando e mostrando con i suoi esempi ciò che è possibile fare e anche gli allievi meno esperti hanno potuto sperimentare questa tecnica direttamente sui loro strumenti.
Durante le ore dedicate al seminario Gabriele Coen ha preparato il gruppo dei partecipanti all’esecuzione di sei brani scelti fra il repertorio klezmer e quello sefardita: Odessa Bulgar, Tumbalalaika, Hechal, Shen vi di L’vone, Scalerica de oro e Dona Dona. In ogni brano i vari gruppi di strumenti ad arco e a fiato si sono alternati alla melodia, con brillanti effetti di timbri e coloriti musicali diversi; Coen stesso ha suonato ed ha lasciato ai più esperti la possibilità di eseguire una parte solistica di improvvisazione.
In serata si è poi tenuto il concerto finale nella Sala Puccini del Conservatorio, aperto a tutti, con entrata gratuita.
Il programma era costituito da ciò che era stato preparato nella giornata e da alcuni brani eseguiti da due gruppi di solisti, che si erano presentati con un repertorio già studiato in precedenza.
Un pubblico non troppo numeroso, ma entusiasta ha applaudito ogni singola esecuzione con grande calore e ha chiesto il bis.
Tutti i partecipanti hanno espresso il desiderio che l’anno prossimo si ripeta questa esperienza.
La sera precedente, Gabriele Coen e Sergio Scappini alla fisarmonica si erano esibiti nel noto locale milanese “Scimmie” di Milano, nel “Klezmer Jazz Night”: grande successo, sala piena e al completo.
Coen, sassofonista, clarinettista e compositore, si dedica da vent’anni all’incontro tra jazz e musica etnica, svolgendo un’intensa attività a livello nazionale e internazionale. E’ fondatore dei KlezRoym – la più nota formazione italiana dedita alla riproposizione del patrimonio musicale ebraico – con cui ha inciso cinque dischi per l’etichetta CNI.
Più recentemente ha fondato il gruppo “Jewish Experience”- una delle formazioni più tipiche del jazz contemporaneo- dove il repertorio popolare ebraico è rivisto in chiave jazzistica. I suoi CD con questa formazione, usciti dal 2009 ad oggi sono: “Golem”, per Alfamusic, seguiti da “Awakening” e da “Yiddish Melodies in Jazz”, prodotti da John Zorn per la Tzadik, la prestigiosa etichetta discografica newyorchese.

Lydia Cevidalli, docente di violino al Conservatorio G. Verdi di Milano

(22 maggio 2014)