Risiera, un catalogo per la Memoria

ishot-25Era stata inaugurata il 24 gennaio di quest’anno la mostra “Scritte, lettere e voci – Tracce di vittime e superstiti della Risiera di San Sabba”. Il successo ottenuto in termini di attenzione e di interesse non solo da parte dei visitatori, ma anche e soprattutto dalla voce delle guide interne ed esterne, che ogni anno accompagnano i visitatori a questo monumento nazionale, ha portato alla decisione di stamparne un catalogo proponendo una versione nuova, a prezzi contenuti, corredata di un cd-rom più ampio rispetto alla versione cartacea e contenente anche le letture di alcune testimonianze di sopravvissuti, in modo da poter essere utilizzato in modo agevole anche in ambito didattico dai docenti delle scuole.
Ed è proprio il materiale relativo a chi è tornato quello che ha richiesto maggiori sforzi per il suo recupero, attraverso la ricerca di quanto riportato soprattutto sui giornali al momento della loro scomparsa negli anni successivi alla fine della guerra o delle notizie apparse nel corso del processo che si svolse a Trieste nel 1976.
L’importanza del catalogo è data soprattutto dalla presenza in esso delle scritte e dei graffiti lasciati nelle diciassette cellette, negli stanzoni, copiate con pazienza e dalla riproduzione integrale delle pagine dei diari di Diego di Henriquez che, con tanto rispetto e precisione raccolse quanto vide nel maggio 1950, quando ebbe accesso ai locali quando essi erano adibiti, già da un anno a campo profughi. E poi ci sono lettere, per molti le ultime lasciate alle persone care, i nomi e i volti (elenco purtroppo parziale delle persone lì assassinate).
Nel corso della presentazione di ieri è stato annunciato anche che la presidenza del Consiglio dei Ministri ha scelto, tra i tanti proposti, il progetto che permetterà alla Museo della Risiera di rinnovarsi, migliorando soprattutto il livello di comunicazione all’interno della struttura. Già lunedì prossimo si riunirà il comitato cientifico che ne sovrintenderà il riallestimento. Una buona notizia per il futuro.

Paola Pini

(3 giugno 2014)