Museo della Shoah di Roma, spunta una terza ipotesi

rassegnaSpunta un’altra ipotesi per la collocazione del Museo della Shoah di Roma. In questi giorni si è parlato della possibilità di spostare il Museo da Villa Torlonia, ex residenza di Mussolini e luogo del progetto originale, all”Eur, nell’edificio della White Gallery di piazza Marconi. Su Repubblica, Gabriele Isman racconta di una terza opzione, di cui starebbero discutendo il presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma, Leone Paserman e l’assessore comunale ai Lavori pubblici Paolo Masini: “i locali dell’ex Mercato ebraico del pesce in via di San Teodoro, a pochi metri dal Circo Massimo, e l’Angelo Mai”. Anche il progetto originale dell’architetto Luca Zevi a Villa Torlonia rimane in piedi, ma, riporta Isman, la soluzione più praticabile sembra quella dell’Eur, per questioni di tempistiche: in questo modo il Museo sarebbe pronto per il 27 gennaio 2015, 70esimo anniversario della liberazione di Auschwitz, e i sopravvissuti alla Shoah, come Piero Terracina, potranno presenziare all’inaugurazione. “La maggior parte di noi è felice per l’ipotesi di poter far partecipare i sopravvissuti della Shoah all’inaugurazione del museo – ha dichiarato il portavoce della Comunità ebraica di Roma – Quindi, se dobbiamo scegliere tra un progetto bellissimo come quello di Zevi, ma senza data fissata, e uno meno bello ma certo nella consegna, preferiamo il secondo”. Parole riportate dal Fatto Quotidiano, che titola: “Roma spreca i soldi del museo della Shoah”. Nell’articolo si riportano le valutazioni dell’architetto Zevi: “È tutto pronto – avvisa il responsabile del progetto di Villa Torlonia – e se assegnano gli appalti, in due anni chiudiamo tutto”. Intanto sulla vicenda si è espresso il presidente dell’Associazione costruttori edili di Roma Edoardo Bianchi, che auspica che l’opzione dell’Eur sia temporanea e che rimanga in piedi il progetto di Villa Torlonia (Corriere della Sera Roma).

“Domenica 14 settembre torna la Giornata Europea della Cultura Ebraica, la manifestazione coordinata e promossa in Italia dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane che ‘apre le porte’ di sinagoghe, musei e quartieri ebraici. Il tema di questa edizione è ‘Donna Sapiens – La figura femminile nell’ebraismo’” (Libero).

Sul Giorno, spazio alle vergognose minacce ricevute da Daniele Nahum, consigliere della Comunità ebraica di Milano e responsabile Cultura del Pd, per aver difeso Israele sul web, polemizzando con chi scende in piazza solo a favore dei palestinesi e dimentica i massacri contro le minoranze in Iraq. Solidarietà bipartisan a Nahum e l’invito da parte di Forza Italia Lombardia a partecipare alla manifestazione contro la violenza dell’Isis e degli estremisti islamici (Il Giornale). Nell’articolo del Giorno viene invece riportato che “anche il giornalista Stefano Jesurum era stato attaccato, dopo aver pubblicato un’agenzia di stampa che raccontava come il governo israeliano stesse pensando a nuovi insediamenti vicino a Betlemme”. “Jesurum – scrive il quotidiano – aveva criticato la decisione ed era stato insultato pesantemente da alcuni membri della comunità ebraica”.

“Colonie per vendicare i tre uccisi”, è il titolo fazioso e scorretto scelto da Repubblica per spiegare una situazione complessa come quella legata agli insediamenti nella zona tra Betlemme e Hebron. Domenica scorsa le autorità israeliane hanno deciso di riconoscere 4.000 dunum (ovvero un’area di circa 4 km) nella zona di Gush Etzion come territorio dello stato, scelta che secondo alcuni – come scrive il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth – sarebbe una risposta all’uccisione in giugno di tre ragazzi israeliani, rapiti nella West Bank e assassinati da militanti di Hamas. Il coordinatore delle attività governative nei Territori ha spiegato, ancora su Yedioth Ahronot, che sull’area non c’erano rivendicazioni da parte palestinese e che contro la decisione è possibile proporre appello entro 45 giorni.

Sul Corriere della Sera Paolo Mieli racconta Albert Einstein, il grande scienziato su cui Rizzoli sta per pubblicare un saggio dello studioso Pedro Ferreira, che racconta le vicende che accompagnarono gli studi attorno alla teoria della relatività.

Sul Giorno, intervista a Davide Picardo, referente islamico per il Comune di Milano, e protagonista in passato di velenose uscite contro Israele. In questo caso, Picardo interviene sul diritto ai musulmani di avere una moschea e condanna le violenze dell’Isis in Iraq, aggiungendo – per dimostrare la tolleranza del mondo islamico – che “gli ebrei hanno sempre trovato un rifugio presso i musulmani nella storia. Dai pogrom all’Olocausto, sono sempre stati accolti da noi”. Picardo dimentica le violente persecuzioni ed espulsioni che hanno portato alla scomparsa della maggior parte delle Comunità ebraiche del Medio Oriente. Sull’espulsione dell’imam di San Donà che incitava all’odio contro gli ebrei – sermone ripreso in video – Picardo afferma “Ho verificato quel video, tradotto da un’organizzazione molto vicina ai servizi israeliani. L’imam non nomina mai la parola “ebrei”. Ma soprattutto in uno Stato di diritto una persona va processata prima di essere condannata. Vorrei però essere chiaro: da noi condanna netta per ogni forma di antisemitismo e di istigazione all’odio religioso. A Milano, peraltro, nulla del genere si è mai verificato”.

Presentato ieri a Venezia Tsili, film fuori concorso del regista Amos Gitai, tratto dal Paesaggio con bambina di Aharon Appelfeld (Corriere). Su Avvenire un’intervista a Gitai, in cui parla del suo ultimo lavoro in cui racconta “in yiddish la Shoah con gli occhi di una ragazzina in fuga nei boschi”.

“Se Al Qaeda tratta con l’Onu”. Su La Stampa Maurizio Molinari spiega i retroscena del rapimento sul Golan da parte dei jihadisti di 44 caschi blu e la richiesta all’Onu di “aiuti umanitari come riscatto.

“Ieri Danzica, oggi Donetsk: non si ripeta il ’39”. L’appello del presidente dell’Unione Europea Donald Tusk rispetto a quanto sta accadendo in Ucraina, con l’appoggio della Russia ai filo-russi ucraini (Corriere della Sera, Repubblica e La Stampa).

Daniel Reichel

(2 settembre 2014)