Paserman sul museo della Shoah
“sopravvissuti strumentalizzati”

rassegna“A me dispiacciono due cose. Che nessuno mi abbia informato, come ho già detto. E anche che stanno strumentalizzando i sopravvissuti, cinicamente, perché promettere di aprire un museo in quattro mesi… Comunque, io da presidente della Fondazione recepirò le indicazioni del Consiglio..”. Parole amare quelle del presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma Leone Paserman intervistato oggi dal Corriere della Sera rispetto alla decisione di spostare la sede del museo da villa Torlonia all’Eur. “Ho accettato l’incarico di presidente della Fondazione – afferma Paserman – perché credevo nel progetto che mi era stato sottoposto. Ma se invece adesso si tratta di illudere i sopravvissuti, di vendere loro un sogno, allora, come ho già scritto al presidente Riccardo Pacifici, io non ci sto…”. A motivare la decisione di spostare il museo all’Eur, la volontà di inaugurarlo per il 70esimo anniversario della liberazione di Auschwitz, ovvero il prossimo 27 gennaio. “Per allestire una nuova sede – afferma il presidente Paserman – devono essere messi a norma i locali, poi c’è l’allestimento, e in ogni caso il tempo necessario è superiore, un museo non si allestisce in quattro mesi”. Sempre sul Corriere, Gian Guido Vecchi ricostruisce la situazione del museo e, sulla decisione di spostare o meno la sede, scrive “la buona notizia, in tutto questo, è che stasera il consiglio della comunità ebraica romana darà il buon esempio alle altre istituzioni coinvolte – Comune, Regione, Provincia – e farà chiarezza”. “Noi pochi sopravvissuti abbiamo il desiderio di vedere questo museo”, la testimonianza del sopravvissuto Sami Modiano, riportata da Vecchi.

Continua l’avvicinamento alla Giornata Europea della Cultura Ebraica, di cui da notizia il Secolo XIX mentre su Repubblica Milano, spazio al festival Jewish and the city che aprirà i battenti sabato sera. “Frammenti di storie dell’Haggadah, il libro che narra la liberazione dalla schiavitù d’Egitto, recitati, cantati e sussurrati nei chiostri della Rotonda di via Besana con la drammaturgia di Andrée Ruth Shammah, – scrive Repubblica – inaugurano Sabato 13 alle 21.30 la seconda edizione del festival internazionale delta cultura ebraica”.

Due incidenti avvenuti a Gaza nel corso del conflitto con Hamas sono oggetto di un’indagine da parte dell’esercito israeliano. “Le Forze armate dello Stato ebraico, ha riferito una fonte militare, indagheranno in particolare sull’uccisione di un gruppo di bambini palestinesi su una spiaggia di Gaza e sul bombardamento di una scuola gestita dall’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi” (Corriere). A Gaza, intanto, “nonostante i bombardamenti, nonostante il cessate il fuoco permanente in corso, Hamas ha ripreso, anzi non ha mai terminato, di scavare i suoi tunnel, attraverso i quali passano le armi e i missili con cui bombardano Israele”, scrive Michael Sfaradi su Libero. A testimoniarlo sarebbe un video andato in onda pochi giorni fa su Al Jazeera in cui i terroristi di Hamas mostrano a un giornalista dell’emittente la realizzazione dei tunnel.

Domenica riapre il Museo Ebraico di Bruxelles, dopo oltre tre mesi dall’attentato di cui sono rimaste vittima quattro persone. “In occasione della riapertura, che coinciderà con la giornata europea della cultura ebraica – scrive l’Osservatore Romano – sarà svelata una targa in memoria delle vittime”. “Qualcuno voleva costringerci al silenzio, ma la riapertura è la prova che questo obiettivo non è stato raggiunto” ha affermato Norbert Cige, segretario del museo. A Berlino intanto continuano i preparativi per la marcia contro l’antisemitismo organizzata dalla Comunità ebraica tedesca e a cui parteciperà il cancelliere Angela Merkel.

Su Repubblica l’architetto Daniel Libeskind, che ha progettato il Museo ebraico di Berlino, racconta un altro suo grande progetto: “Ground Zero”, il memoriale per le vittime dell’11 settembre.

Daniel Reichel

(11 settembre 2014)