“Brigata Ebraica, memoria sempre viva”

brigata ebraicaIn occasione dell’annuale commemorazione per i caduti della Brigata Ebraica a Piangipane il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato:

“Illustri autorità, cari amici

è un onore essere tra voi con la consapevolezza dell’alto valore simbolico di questo appuntamento. 

Settanta anni: tanto è passato da quando un corpo di volontari giunto dall’allora Palestina mandataria – il futuro Stato di Israele – iniziò ad operare sul territorio italiano contribuendo in modo significativo, in particolare in questa regione, alla liberazione del paese da una dittatura spietata e sanguinaria. 

Gli oltre 5mila volontari agli ordini del brigadiere canadese Ernest Frank Benjamin, affiancati al gruppo di combattimento Friuli, furono infatti protagonisti dello sfondamento della Linea Gotica e si distinsero nella operazioni militari che furono condotte nel Centro Italia e che portarono alla conquista di postazioni strategiche.

Un contributo fu inoltre specificamente rivolto ad alleviare le sofferenze delle popolazioni civili e ad avvicinare il ritorno alla normalità di un paese devastato dalla guerra e dalle privazioni.

A Roma fu un soldato della Brigata a rompere i sigilli del Tempio Maggiore restituendo a tutta la città non solo un luogo di culto ma piena dignità e speranza nel futuro.

Una pagina di storia d’Italia che è importante ricordare e diffondere quanto più possibile nell’opinione pubblica.

Onorare i combattenti della Brigata Ebraica significa infatti rendere giustizia al coraggio di quei valorosi e difendere, contro ogni attacco e contro ogni mistificazione, la memoria di chi versò – spesso senza alcun legame con questo paese  – il proprio sangue per la libertà nostra e di tutto il mondo.

Nell’annunciare la nascita della Brigata Ebraica al Parlamento il primo ministro inglese Winston Churchill disse: “So benissimo che c’è già un gran numero di ebrei nelle nostre forze armate e in quelle americane. Ma mi è sembrato opportuno che una unità formata esclusivamente da soldati di questo popolo, che così indescrivibili tormenti ha dovuto patire per colpa dei nazisti, fosse presente come formazione a sé stante fra tutte le forze che si sono riunite per sconfiggere il nemico”. Parole che trovo molto significative e che bene inquadrano la peculiarità di questa formazione. 

Nella mente degli ebrei, e in particolare degli ebrei italiani, la storia e le valorose imprese della Brigata Ebraica rappresentano infatti un alto motivo di orgoglio.

Nel 1944 la popolazione ebraica europea pativa ormai da anni una situazione tragica, drammatica, insostenibile; anche gli ebrei italiani furono vittime di inaudite violenze e di deportazioni nei campi di sterminio.

Per la prima volta ebrei ebbero la possibilità di affrontare militaremente l’esercito degli assassini del proprio popolo e ne distrussero il falso mito guerriero.

Crudeli e spietate contro civili inermi, le famigerate SS – spesso dopo i primi scontri sanguinosi – fuggirono e tentarono solo di mettersi in salvo.

Oggi qui siamo venuti per recitare le nostre preghiere e rendere omaggio a chi, proveniente dai quattro angoli del mondo, donò la propria giovane vita per salvare l’Europa e l’umanità intera dalla tirannide.

Che i loro nomi, e i nomi di tutti coloro che lottarono per spezzare le catene della dittatura, possano scolpirsi nei nostri cuori e nelle nostre menti.

Ebrei e cristiani, musulmani e protestanti, buddisti e atei: come ci insegna questo cimitero, impregnato delle memorie di così tanti popoli e culture. 

Un monito che sia di auspicio per la costruzione di un futuro di autentica pace e fratellanza per l’umanità intera”.