Il Rosh Hashanah degli One Direction

harrystylesPremessa doverosa per chi ha più di quindici anni: gli One Direction, che volenti o nolenti avrete sentito nominare almeno una volta nella vita, sono un gruppo musicale di ventenni anglo-irlandesi che indossano tanti accessori, hanno relazioni amorose a iosa ed affascinano donzelle nel pieno della giovinezza. Sono cinque perché cinque è il numero perfetto, come le Spice Girls o i Backstreet boys e ognuno di loro ha deciso di indossare una personalità adatta a colpire tutti i target adolescenziali, esattamente come negli anni ’90 c’erano posh spice, sporty spice e compagnia bella. Uno di loro, forse quello più amato, si chiama Harry Styles. Ricciolone, occhi azzurri, pelle da bambola di porcellana, è appena stato inserito dal giornale inglese The Jewish Chronicle nella lista dei 100 ebrei più influenti del Regno Unito. Ora, appurato il fatto che Harry sia tutto tranne che ebreo e che il Jewish Chronicle non voglia essere annoverato come una di quelle testate che sentono il dovere di cercare radici ebraiche in chiunque sia degno di nota, come spiegare quanto riportato? Dai diretti interessati la risposta: il ragazzo degli One Direction non intende convertirsi (“Scusate teenager ebree, Harry non sta per diventare ebreo” titolava qualche tempo fa il Jerusalem Post), ma è semplicemente jewish friendly. Durante ogni festività twitta i suoi auguri personalizzati (lo si aspetta oramai al varco per Rosh Hashanah) come per esempio per Pesach: “In attesa del seder. Divento sempre nervoso quando devo cantare Manishtanah ma amo la matza shmurah” (coraggioso).harry2 Un anno fa, riporta il The algemeiner, sarebbe andato in un ristorante kasher a Parigi indossando una kippah cerulea fatta all’uncinetto con scritto sopra il suo nome, mandando in visibilio le fan e si è fatto fotografare sui red carpet indossando un maghen david vicino alla croce (un must fino adesso di Lenny Kravitz). Si è tatuato il nome della sorella Gemma in ebraico sulla spalla (il trend dei tatuaggi in ebraico è stata d’altro canto lanciata da Victoria Beckham e Justin Bieber) e ha iniziato ad imparare l’ebraico e addirittura qualche parola di yiddish. Ha persino fatto il digiuno di Kippur (“Mangio ora più che posso. Saranno 25 ore toste. Sono sempre affamatissimo dopo Kol Nidre. Buon digiuno a tutti” si legge sul suo profilo twitter). Una passione, quella per la tradizione ebraica, nata dall’amicizia con il produttore Ben Winston, che lo stesso Harry definisce un ‘mensch’.” È grazie ad Harry Styles che le ragazze inglesi adesso sono a conoscenza di cosa sia Kippur, Pesach e Purim, per questo è un ebreo ad honorem”, spiega il Chronicle. A pochi giorni da Rosh Hashannah una domanda giunge spontanea? Cosa scriverà stavolta Styles sui suoi social che vantano più di 2 milioni di follower? “Più miele per tutti”? “Che sia un anno di testa e non di coda”?

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(22 settembre 2014)