Per Pisapia la Lega, “alza un muro di xenofobia”

rassegna“Prima gli italiani”, “noi la moschea non la vogliamo”, “chi non salta clandestino è”. Sono alcuni dei cori risuonati ieri nella manifestazione di piazza Duomo, organizzata dalla Lega Nord di Matteo Salvini. 40 mila le persone presenti, e nelle file del corteo anche i militanti di Casa Pound. Agli slogan anti-immigrazione di Salvini, ha risposto il sindaco Giuliano Pisapia. “La Lega alza un muro fatto di xenofobia – le parole del sindaco riportate da Repubblica – Milano è ed è sempre stata una città democratica che non può accettare tali atteggiamenti lesivi della dignità dell’essere umano solo perché straniero. La nostra è una città accogliente nel pieno rispetto della legalità e continuerà a esserlo”. Secondo Repubblica, la manifestazione di ieri apre la campagna politica del leghista Salvini che guarda alle elezioni comunali di Milano del 2016. Nel mirino del delfino del Carroccio, anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano per la gestione della questione profughi e il ministro risponde con un’intervista sempre a Repubblica (in cui si parla anche della questione dell’unioni omosessuali). Il quotidiano, inoltre, – nella sezione milanese – riporta la manifestazione antirazzista tenutasi in contemporanea a quella del Duomo: tremila le persone presenti, con le bandiere di Tsipras e le sigle antagoniste a fare capolino nel corteo. Nessuna tensione tra le due manifestazioni milanesi. Aria più pesante a Napoli – dove si è comunque evitato lo scontro grazie alle forze dell’ordine – a causa di altre due manifestazioni: da una parte uno sparuto gruppo di Forza Nuova, che anche qui slogan come “casa e lavoro prima agli italiani”, intervallati da sinistri “boia chi molla” (Repubblica Napoli); dall’altra i gruppi di sinistra, guidati dallo striscione “fuori i fascisti dalla città”. È intervenuto anche il sindaco sospeso Luigi De Magistris: “inopportuno e grave che una manifestazione di neonazisti abbia luogo a Napoli”.

“Non c’è futuro senza Memoria”. A Roma, la Comunità ebraica assieme alla Comunità di Sant’Egidio sfilano per la città per ricordare la dolorosa ferita del 16 ottobre 1943, quando i nazifascisti rastrellarono e deportarono oltre mille ebrei romani dalla Capitale ai campi di concentramento. Testimone di quei tragici fatti, Enzo Camerini, uno degli ultimi sopravvissuti alla deportazione ancora vita, ricorda il Corriere della Sera.

Sulle pagine fiorentine di Repubblica, intervista alla cantante israeliana Noa, che esprime il suo punto di vista sul conflitto israelo-palestinese. L’articolo apre ricordando la cancellazione questa estate di un concerto della cantante – che si doveva tenere a Milano a fine ottobre – da parte “dell’associazione donne ebree d’Italia per le parole molto dure spese sul comportamento del premier Netanyahu all’interno del conflitto israelo-palestinese”. “L’annullamento – aveva precisato allora l presidente nazionale l’Adei Wizo-Associazione Donne Ebree d’Italia Silvana Israel – da riferirsi a ragioni logistiche ed economiche. Si precisa inoltre che per statuto la nostra è una associazione apolitica e apartitica per cui non si può prestare ad alcuna strumentalizzazione in questo senso”.

A New York sale la protesta contro la prima di Death of Klinghoffer, la controversa pièce teatrale del regista John Adams che mette in scena una discutibile rivisitazione dei drammatici fatti dell’Achille Lauro (la nave assaltata nel 1985 da un commando di terroristi palestinesi che assassinarono nell’attacco Leon Klinghoffer, un anziano invalido di origine ebraica). A guidare la protesta contro l’opera che dovrebbe andare in scena domani al Metropolitan di New York, l’ex sindaco della Grande Mela Rudy Giuliani (Corriere della Sera).

“Il conflitto in Medio Oriente si nutre di volontari europei sugli opposti fronti”, lo scrive Maurizio Molinari su La Stampa, raccontando come dal Vecchio Continente siano partiti diversi “ragazzi”, arruolatisi nelle file dei jihadisti dell’Isis (almeno 3mila) ma anche al fianco dei curdi. E a questi ultimi dedica la sua Amaca Michele Serra, secondo cui due sono le ragioni principali per cui la nazione curda risulta tanto odiosa ai terroristi dell’Isis: “è multireligiosa (annovera musulmani sunniti e sciiti, cristiani, zoroastriani, ebrei, yazidi e altre minoranze di quel puzzle etnico-religioso che è il Medio Oriente) e il trenta per cento del suo esercito è costituito da donne”. 

Infelice e di cattivo gusto l’uscita di Giorgio Albertazzi, nell’intervista che appare oggi sul dorso romano del Corriere in merito al suo spettacolo tratto dal Mercante di Venezia di Shakespeare. “In fondo Shylock è un perdente – afferma l’attore che nella pièce interpreta proprio il mercante ebreo – viene tradito anche dalla figlia, è uno sconfitto su tutti i fronti. Alla fine resta solo e io gli faccio fare una cosa che in Shakespeare non c’è: Shylock butta via i soldi… un ebreo che butta via i suoi denari!”.

Su La Lettura del Corriere, due articoli da segnalare: la lunga intervista di Anna Momigliano a Christian Rudder, fondatore di OkCupid – uno dei principali siti americani di online dating- in cui si comprende quanto le tracce lasciate on line rivelino chi siamo; e l’articolo di Daria Gorodinsky riguardo al pensiero innovativo sul modo di fare impresa della docente della McGill University di Montreal Nancy J. Adler. Umanità è il concetto delle futura economia, secondo Adler, che per spiegarne il significato spesso richiama la storia dei suoi famigliari, che grazie all’aiuto di amici si salvarono dalla Shoah.

A Roma, restaurati i bunker di Villa Torlonia, residenza di Benito Mussolini, che il duce fece costruire negli anni 40′ per proteggersi dai bombardamenti alleati (Il Messaggero Roma). Sempre nella Capitale, lo storico liceo Giulio Cesare compie ottant’anni e ricorda il suo passato: dall’inaugurazione di Mussolini, all’occupazione nazista agli scontri tra studenti negli anni di piombo (Repubblica Roma).

Sul Sole 24 ore, interessante recensione del libro di Bruno Maida, Il mestiere della memoria. Storia dell’Associazione nazionale ex deportati politici, 1945-2010 (Ombre Corte), in cui si riflette sugli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, su come furono accolte le testimonianze degli ex deportati e sul significato complessivo della Memoria.

Daniel Reichel

(19 ottobre 2014)