Germania – L’ironia beffa l’estrema destra

Mein MampfUna piccola città tedesca ha avuto una grande idea, uno spunto eccezionale per tutti coloro che lottano contro i raduni neonazisti. Nonostante i tentativi anche molto fermi di opporsi alle manifestazioni di estrema destra – il milanese Hammerfest, previsto per il 29 novembre, ne è il prossimo esempio – le manifestazioni continuano ed è molto difficile fermarle, se non con divieti che spesso riescono solo a esacerbare gli animi e a volte portano a scontri anche molto violenti. Wunsiedel, nel sud-est della Germania, dall’inizio degli anni Novanta è meta di un pellegrinaggio annuale di neonazisti che vi arrivano per onorare Rudolph Hess, lì seppellito fino al 2011, quando il suo corpo è stato esumato e poi cremato, e gli orrori del Terzo Reich. Tutti i tentativi di opporsi sono falliti e anno dopo anno, nonostante le proteste e le battaglie legali, gli “invasori” – così sono percepiti dai cittadini – sono tornati, arrivando a raccogliere fino a 4mila partecipanti. I numeri, a dire il vero, sono calati in maniera evidente negli ultimi anni, ma color che sono tornati a Wunsiedel negli scorsi giorni hanno trovato ad aspettarli una sorpresa, che ha trasformato ogni passo della loro marcia in un passo verso la sconfitta. Con l’aiuto di Exit, l’organizzazione europea nata in Germania da un’idea del criminologo Bernd Wagner che offre sostegno a coloro che vogliono uscire dal giro di estrema destra, l’associazione Rechts gegen Rechts che riunisce i cittadini di Wundsield ha trasformato il giorno tanto temuto in un’occasione per raccogliere fondi e e umiliare i neonazisti. Rechts gegen Rechts, poi, è un triplo gioco di parole: Rechts significa sia destra che diritto, ma diritto vuol dire sia legge che dritto, così in nome dell’associazione può essere tradotto come “diritti e leggi contro i destrorsi”.
Dieci euro per ogni passo fatto da coloro che partecipavano alla marcia, questa la cifra che i commercianti e le imprese locali hanno accettato di versare. E tutto si è trasformato in festa: dalle scritte sull’asfalto che marcavano la cifra raccolta, alle parodie degli slogan nazisti – su uno striscione campeggiava un enorme “Mein Mampf” (Il mio spuntino) e indicava la collocazione di un banchetto con delle banane, offerte ai partecipanti per aiutarli a continuare più a lungo la loro parata – fino al lancio di coriandoli colorati. E gli applausi dei cittadini, che li spingevano a continuare la propria marcia, hanno posto di fronte ai convenuti una scelta difficile: accettare la propria sconfitta e rinunciare alla manifestazione, oppure marciare, contribuendo così con ogni passo a raccogliere soldi destinati proprio a Exit, che li userà per allontanare il maggior numero di persone possibile dall’estrema destra.

Ada Treves twitter @atrevesmoked

(24 novembre 2014)