Israele – UE e Onu, la sfida è diplomatica

68th Session of the United Nations General AssemblyÈ un mercoledì di notizie contrastanti per Israele. Dopo aver appreso che gli Stati Uniti apporranno il veto sulla risoluzione proposta all’Onu dai palestinesi – in cui si chiedeva il ritiro di Israele nei confini del 1967 entro novembre 2016 – il governo di Gerusalemme dovrà ora far fronte a diverse nuove difficoltà diplomatiche: il parlamento dell’Unione Europea ha approvato oggi a maggioranza una risoluzione sottoscritta da quasi tutti i gruppi che sostiene “in linea di principio” il riconoscimento dello Stato della Palestina sulla base dei confini del 1967, in cui si appoggia la soluzione dei due Stati con Gerusalemme capitale e si esorta la ripresa dei colloqui di pace; una nuova risoluzione intanto sarà presentata oggi dai palestinesi alle Nazioni Unite, una versione riveduta dalla Francia in cui non si fissa una scadenza per il ritiro di Israele dai territori ma si appone il termine di due anni per la conclusione dei negoziati di pace tra le parti. Dalla presentazione del testo, passeranno 24 ore perché i paesi dell’Onu possano votarlo. La pressione diplomatica sembra muoversi contro il governo di Gerusalemme a cui è rimasta indigesta la decisione pubblicata oggi dalla Corte Europea in cui il movimento di Hamas viene derubricato dalla “lista delle organizzazioni terroristiche” mondiali, stilata dall’Unione Europea. “Ci aspettiamo che Hamas torni in quella lista – il duro intervento del premier israeliano Benjamin Netanyahu (nell’immagine durante il suo discorso all’Assemblea Generale dell’Onu lo scorso settembre), colto in contropiede dalla decisione della Corte – Tutti sanno che Hamas è un’organizzazione terroristica e omicida, il cui statuto specifica tra i suoi obiettivi la distruzione di Israele”. Posizione diametralmente opposta a quella della Corte – cui decisione è al momento sospesa per un termine di tre mesi, periodo in cui è possibile proporre ricorso – la Commissione Ue. L’istituzione europea “continua a ritenere Hamas un’organizzazione terroristica”.,ha affermato una portavoce dell’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, Federica Mogherini. La Commissione inoltre “sta studiando le opzioni ed un eventuale ricorso” contro la decisione.

Daniel Reichel

(17 dicembre 2014)