…ebrei

L’eterna questione di chi è ebreo? e la questione associata: che cosa sta succedendo agli ebrei? sono state discusse di nuovo e intensamente questa settimana al congresso annuale dell’AJS, l’associazione americana di studi ebraici, a Baltimora, proprio mentre un gruppetto di hassidim di Chabad si dava da fare nell’accensione della prima luce di una gigantesca lampada di Chanukkàh vicino alle banchine del porto al centro della città. Sempre più critica nel dibattito sull’identità ebraica diventa la questione se chi viene riconosciuto come ebreo in un paese, lo sia anche in un altro. Negli Stati Uniti, dove la percentuale di matrimoni misti ha ampiamente superato il 50%, molti ricercatori e dirigenti comunitari tendono ad allargare i criteri della definizione del gruppo. Il rabbinato centrale in Israele, invece, tende per qunto posibile a restringerli. La tesi che sia in corso un’erosione dei vecchi, classici, tradizionali contenuti, che ci hanno aiutato fin qui a riconoscere ciò che è ebreo da ciò che non lo è, viene contestata, soprattutto in America, da chi sostiene invece che sia in corso semplicemente una reinvenzione dell’identità ebraica. Aumenta cosí il rischio che si allarghi il divario fra l’ebraismo americano e quello del resto del mondo, e che si dissolva quella dimensione di solidarietà transnazionale che è stata sempre vitale nella perpetuazione dell’ebraismo.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme

(18 dicembre 2014)