Roma – Urtisti, la mobilitazione è “social”

ishot-299Una lunga storia alle spalle, un futuro a rischio. La categoria degli urtisti, i venditori di ricordi istituiti nel segno della bolla papale concessa nell’Ottocento agli ebrei romani, si mobilita e chiama a raccolta la cittadinanza attraverso i social network. Il tutto nella prospettiva del prossimo trasferimento che, a seguito della determinazione dirigenziale “pro decoro” emessa in settembre dal sindaco Marino (e del successivo respingimento del ricorso presentato dagli urtisti al Tar), dovrebbe portarli ad abbandonare le aree limitrofe ai principali monumenti cittadini per una destinazione più periferica e, quindi, commercialmente più problematica.
Da mesi è in atto una mobilitazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla storia della categoria e sull’impossibile accostamento della stessa a chi realmente concorre al degrado di Roma. Molte le voci che si sono levate, compresa quella della Comunità ebraica capitolina che, proprio agli urtisti, ha dedicato una mostra ricca di suggestioni ospitata in dicembre presso il Museo di Roma in Trastevere grazie all’impegno del Centro di Cultura diretto da Miriam Haiun e al sostegno pervenuto da alcuni soggetti istituzionali. Da alcune ore il messaggio degli urtisti e dei loro sostenitori viene veicolato anche attraverso una pagina Facebook che raccoglie messaggi, riflessioni, foto d’epoca che attraversano i momenti più significativi della professione.
“Schierarsi dalla parte degli urtisti non rappresenta una scelta politica ma umana. Allontanare gli urtisti dai principali monumenti significherebbe decretare la morte di una categoria storica di lavoratori”, scrivono gli animatori della pagina Facebook. E poi rilanciano: “Chiediamo un intervento in Senato o alla Camera in favore delle attività commerciali storiche come la nostra e una battaglia per la giustizia e contro la crisi. Interessatevi a questa drammatica situazione poiché se verrà attuato lo spostamento ben 250 famiglie italiane saranno portate sul lastrico”.
L’auspicio è infine che il ministro Franceschini “proponga una ‘sanatoria’ o una soluzione che non sia pregiudizievole nei nostri confronti” poiché lo spostamento, si legge, dovrebbe avvenire a partire dal 13 gennaio.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(30 dicembre 2014)