Qui Trieste – “Risiera a pagamento, una proposta da rigettare”

san sabbaUnico campo di sterminio sul territorio nazionale, simbolo per antonomasia delle sofferenze patite dagli ebrei italiani sotto il nazifascismo, la Risiera di San Sabba accoglie ogni anno molte migliaia di visitatori attingendo con successo dal mondo della scuola e da chi vede nel valore della Memoria un patrimonio irrinunciabile. Un flusso significativo che Paolo Tassinari, assessore alla Cultura del Comune di Trieste, si propone di monetizzare introducendo un biglietto d’ingresso all’entrata del lager nella convivizione che, racconta in un’intervista al quotidiano cittadino Il Piccolo, “chi la visita sia disposto a pagare”.
La proposta ha suscitato lo sdegno di molti e la ferma reazione della Comunità ebraica triestina. “Fa venire i brividi” afferma l’assessore alla cultura della kehillah giuliana e consigliere UCEI Mauro Tabor definendola “un’uscita infelice, fatta in un momento di leggerezza” e auspicando un pronto chiarimento da parte del sindaco Roberto Cosolini.
“La cosa più assurda – sottolinea Tabor – è che questa proposta sia stata formulata senza prima interpellare le due commissioni, quella nazionale e quella internazionale, che da anni si occupano della Risiera. Davvero un brutto passo falso”. Tanto che, qualora la proposta avesse un seguito, non è esclusa l’istituzione di una commissione parellela in cui siedano, oltre alla Comunità ebraica (rappresentata personalmente dallo stesso Tabor), anche l’Associazione Nazionale Ex Deportati e l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.
“Per gli ebrei triestini la Risiera di San Sabba è un cimitero ed è pertanto impensabile che possa esserci alcun genere di ritorno economico nel suo futuro. La mia speranza, ma anche la mia convinzione, è che il progetto di Tassinari possa risolversi in una bolla di sapone. Ma – conclude Tabor – aspetto di sentirlo da Cosolini”.

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(19 gennaio 2015)