Dopo il Giorno della Memoria

rassegnaCommemorazioni ufficiali ieri in Polonia per ricordare il settantesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz. Trecento sopravvissuti – tra loro Alberto Israel, 88 anni, deportato dalla Rodi italiana il 24 luglio 1944 – hanno ricordato l’orrore del genocidio nazista e ammonito i quindici capi di Stato presenti a non rimanere mai più indifferenti di fronte all’odio e alle persecuzioni (Corriere della Sera e La Stampa). A rappresentare l’Italia, il presidente della Repubblica supplente Piero Grasso, accompagnato dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna (Avvenire). Come raccontano diversi quotidiani oggi, entrambi in mattinata avevano parlato, assieme al presidente della Camera Laura Boldrini, dagli scranni di Montecitorio nel corso della celebrazione italiana del Giorno della Memoria. A ricostruire i passaggi chiave dei loro discorsi, Carlo Marroni sul Sole 24 Ore, il cui articolo apre con le parole del presidente Gattegna: “Il valore della memoria, una memoria attiva e consapevole, è il cardine delle nostre società libere, plurali e democratiche”. “Il nostro futuro si chiama Europa. È il sogno di una comunità unita, senza più guerre, senza più odi reciproci, nato dopo l’orrore” della Seconda Guerra Mondiale, afferma il presidente Grasso. “L’Italia onora e ricorda la giornata della memoria settant’anni dopo la liberazione di Auschwitz. Mai più”, il messaggio del premier Matteo Renzi. “Auschwitz grida il dolore di una sofferenza immane e invoca un futuro di rispetto, pace ed incontro tra popoli”, le parole di papa Bergoglio (La Gazzetta del Mezzogiorno).

Auschwitz, la memoria italiana. Il Blocco 21 di Auschwitz, dove sorge il padiglione italiano, è chiuso dal 2011. Lo era anche ieri, nel settantesimo anniversario della liberazione: manca un allestimento didattico, affermano dal Museo, non basta l’opera d’arte ideata tra gli altri da Primo Levi e che sembra destinata a tornare in Italia. Ma la preoccupazione è che il padiglione venga affidato a un altro paese e non più all’Italia. “C’è la volontà del governo di predisporre un nuovo allestimento – rassicura dalle pagine del Corriere il presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Gattegna -. Quello spazio non può essere perso dal nostro Paese»”.

La Memoria in pericolo. Ancora grande rilevanza sui quotidiani nazionali, rispetto all’indagine riguardo la percezione della Memoria da parte degli italiani condotta dall’istituto di ricerca SWG in collaborazione con la redazione di Pagine Ebraiche. A scriverne oggi, Ugo Tramballi sul Sole 24 Ore che sottolinea come “Pagine Ebraiche, la rivista delle Comunità italiane diretta da Guido Vitale, denuncia una pericolosa assuefazione: la gente tende a ricordare sempre di meno. II tempo, ormai 70 anni, e le testimonianze dirette che fatalmente diminuiscono, non sono giustificazioni sufficienti”, sottolinea Tramballi. “Noi europei abbiamo l’obbligo di non dimenticare, di vigilare e di trasmettere la memoria di un orrore e di una redenzione europea”, afferma Tramballi che mette in guardia dai nuovi fenomeni di intolleranza e antisemitismo che emergono nel Vecchio Continente.

La preoccupazione degli ebrei per l’antisemitismo. Ampio spazio sull’Osservatore Romano allo studio condotto da Sergio Della Pergola e L.D Staetsky, anticipato nell’ultimo numero di Pagine Ebraiche, riguardo alla percezione dell’antisemitismo dell’ebraismo italiano ed Europeo, legato al fenomeno dell’immigrazione in Israele. “L’entità e il calendario delle migrazioni, anche quelle verso Israele, seguono soprattutto motivazioni economiche e se del caso politiche, e solo in secondo luogo motivazioni ideologiche”, chiarisce Della Pergola, ripreso dall’Osservatore. Scelte economiche dunque sono il motore delle emigrazioni ebraiche dall’Europa ma anche l’antisemitismo, come si registra nello studio, preoccupa, con una percezione crescente di insicurezza non solo in Francia – teatro dei sanguinosi fatti di Parigi – ma anche in Italia.

Matrix fuori programma. Tra i molti approfondimenti dedicati al settantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz, da segnalare il programma di Canale 5 Matrix, che ha avuto tra i suoi ospiti anche alcuni personaggi provocatori e folkloristici, e che è rapidamente scivolato nella polemica confondendo in maniera strumentale nelle parole di alcuni i temi della Shoah e del conflitto mediorientale.
Al termine della trasmissione un singolare episodio ha visto protagonisti il giornalista David Parenzo, il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici e il suo portavoce. Rimasti chiusi inavvertitamente all’interno del campo di sterminio dopo la registrazione notturna, hanno cercato di uscire dal campo da un’uscita non autorizzata facendo scattare l’allarme delle forze dell’ordine. Dopo essere stati fermati, sono stati sottoposti a un interrogatorio e ad alcuni accertamenti per essere rilasciati soltanto questa mattina.

La Memoria in Italia. Tantissime le iniziative nel nostro paese. Al Vittoriano a Roma inaugurata alla presenza del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, la mostra “La fine dell’orrore. La liberazione dei campi nazisti” con cui la Fondazione Museo della Shoah di Roma torna a proporsi al pubblico in questa nuova stagione di Memoria” (Sole 24 Ore). E nella Capitale – macchiata ieri da vergognosi striscioni negazionisti del gruppo di estrema destra Militia – potrebbe arrivare il prossimo anno il regista Steven Spielberg (di cui Repubblica pubblica un riflessione). “L’anno prossimo verrò a Roma a girare un film e, se volete, darò una mano per l’allestimento del Museo della Shoah”, le parole del regista che, riporta da Gabriele Isman su Repubblica, avrebbe dato la notizia al presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici e al suo portavoce Fabio Perugia. A Milano migliaia di persone hanno affollato il Memoriale della Shoah (Repubblica Milano), il cui auspicio, ricordava Roberto Jarach, vicepresidente UCEI e vicepresidente della Fondazione dedicata al Binario 2, è di raddoppiare il numero dei visitatori per il prossimo anno. Il vicepresidente Jarach era presente ieri mattina alle celebrazioni per il Giorno della Memoria in Regione e, assieme al presidente della Comunità ebraica di Milano, alla serata in onore dei Testimoni Gori Bauer, Nedo Fiano e Liliana Segre al Conservatorio (Repubblica Milano). “Quei tempi possono tornare” l’avviso del rabbino capo di Firenze dalle pagine di Repubblica Firenze mentre su quelle bolognesi, la ricostruzione della cerimonia cittadina alla presenza del presidente della Comunità ebraica Daniele De Paz e del Rabbino capo Alberto Sermoneta.

L’archivio di Auschwitz a Torino. Per il Salone del Libro di quest’anno, è stato messo in piedi il progetto di portare una parte della documentazione presente al campo di concentramento della tragedia del genocidio a Torino. Ne scrive Francesca Paci su La Stampa.

Daniel Reichel

(28 gennaio 2015)