unità…

Nella Parashà di questa settimana leggeremo: “E si accampò là Israele di fronte al monte” (Esodo 19, 2).
Rashi commenta: “Con un solo uomo, con un solo cuore”. È scritto infatti “si accampò” al singolare. Da qui impariamo che l’unione del popolo ebraico dipende dall’accettazione della Torah. Quello che ci rende ‘un popolo’ è solo la Torah. Dalla Torah deriva il popolo ebraico e da essa dipende per definizione.
D-o, Torah e Israele sono una cosa sola e indivisibile. La perdita di un elemento specifico tra questi, fa perdere tutti gli altri. È impossibile scindere il popolo dalla Torah: il nostro legame con D-o dipende dalla Torah, il nostro legame con il popolo ebraico viene definito dalla Torah, il nostro legame con la Terra di Israele (ed il nostro diritto a risiedervi) viene definito dalla Torah. Se togliamo dalla Torah il popolo di Israele, non avremo altro che lettere sparse; se togliamo dal popolo di Israele la Torah, non avremo altro che una moltitudine di genti differenti.
Vi è quindi un elemento che comprende tutti gli altri: la Torah. Su queste basi, non esiste il termine ‘ebreo laico’ nella tradizione ebraica, perché siamo tutti parte di un popolo creato per definizione dalla Torah: il ‘popolo di D-o’. Il popolo della Torah non può quindi essere come tutti gli altri popoli, poiché questo comporterebbe necessariamente la negazione dell’esistenza del popolo stesso.
Il termine ebreo esprime un concetto simultaneamente religioso e nazionale: l’identità ebraica implica necessariamente sia l’appartenenza al popolo ebraico e una stretta identificazione con la sua storia, sia un’estrema sensibilità religiosa, sia un forte legame con la terra di Israele.
È quindi impossibile fondare l’esistenza ebraica sulla mera ‘cultura ebraica secolare’ (ammesso che esista per definizione), poiché anch’essa deriva sostanzialmente (direttamente o indirettamente) dalla Torah. Tutte le speranze nutrite dagli intellettuali in epoca moderna in vista della creazione di una cultura ebraica secolare sono state insoddisfacenti. Tutto ciò che ci rimane in quanto ebrei è la Torah e il desiderio del nostro cuore di trovare una strada verso il domani.

Paolo Sciunnach, insegnante

(2 febbraio 2015)