Israele – Netanyahu alle Nazioni Unite
“Fermate l’inchiesta su Gaza”

.Condoglianze da parte di Israele alla Giordania per la barbara uccisione del suo pilota da parte dello Stato Islamico. A porgerle, il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman, che ha poi commentato l’esecuzione da parte delle autorità giordane di due terroristi di Al-Qaeda: “Il terrorismo non si può battere a parole e con dichiarazioni, ma solo con misure dure”, il messaggio di Lieberman alla comunità internazionale. A quest’ultima, o meglio alle Nazioni Unite, si è rivolto il premier israeliano Benjamin Netanyahu, chiedendo al Consiglio per i diritti umani dell’Onu di accantonare l’inchiesta sui fatti legati al conflitto di Gaza della scorsa estate. “Dopo le dimissioni del presidente della commissione, il quale covava pregiudizi contro Israele, il report non deve essere pubblicato”, l’affondo di Netanyahu, arrivato a poche ore dalla notizia delle dimissioni di William Schabas, il giudice canadese nominato a capo della Commissione di inchiesta indipendente dell’Onu sul conflitto di Gaza del 2014. Un abbandono, quello di Shabas, dovuto soprattutto alla scoperta da parte delle autorità israeliane di una consulenza tenuta dal giurista, docente di Diritto internazionale presso la Middlesex University di Londra, nel 2012 per l’Organizzazione per la liberazione della Palestina. Conflitto di interessi negato da Shabas, che in ogni caso ha fatto pervenire la sua lettera di dimissioni a chi di dovere, lasciando tra i veleni l’incarico. Il giudice, nel lasciare il suo incarico, ha infatti dichiarato che Netanyahu e Lieberman (il quale ha affermato che “nominare Schabas a capo dell’inchiesta Onu è stato come chiedere a Caino di scoprire chi ha ucciso Abele”) sono “maestri di dichiarazioni ridicole e stravaganti e credo continueranno a rilasciarle”. “Non credo che nessuno abbia vinto – ha affermato Shabas, contestato dalle autorità israeliane sin dalla sua nomina lo scorso agosto – perché la commissione continuerà a lavorare e credo stia per pubblicare la sua inchiesta. Non è una questione di vincere o perdere ma di arrivare alla verità e fare giustizia”. Il report sarà pubblicato a inizio marzo e dal governo di Gerusalemme si chiedono come si possa parlare di verità e giustizia quando l’attenzione è concentrata solo su Israele. In una conferenza stampa tenuta dalla Commissione di inchiesta a dicembre era però stato specificato che l’indagine ha preso in considerazione anche le “le attività dei gruppi armati palestinesi a Gaza, inclusi gli attacchi contro Israele”. Le esperienze passate, in ultimo il velenoso rapporto presentato da Richard Falk lo scorso anno al Consiglio dei Diritti umani di Ginevra, non fanno ben sperare.

d.r.