Calcio – Africa, Grant torna in finale

grantChissà quante volte quell’epilogo avrà tormentato le sue notti. John Terry, il capitano di mille battaglie, che scivola sul dischetto a un passo dal trionfo. Il Chelsea che butta alle ortiche un’occasione storica. La disperazione sul volto dei giocatori. Il Manchester United che trionfa beffardo.
Sono passati sette anni dalla finale di Champions League persa in modo maldestro contro i Diavoli Rossi e per Avraham Grant, il decano degli allenatori israeliani, 60 candeline proprio oggi, è tempo di una nuova finale.
Le prospettive sono ridimensionate rispetto a un tempo, ma portare il Ghana alla vittoria della Coppa d’Africa sarebbe comunque una bella soddisfazione per l’allenatore di Petah Tikva, che dopo aver chiuso con i Blues si è improvvisato giramondo: dopo due parentesi inglesi al Portsmouth e al West Ham, la voglia di confrontarsi con nuove esperienze l’ha portato infatti in Serbia (Partizan Belgrado) e Thailandia (al semisconosciuto BEC Tero Sasana) fino all’ultima firma, con la selezione africana, nel novembre scorso.
Nel passato una serie di coincidenze fortunose aveva portato al conio dell’espressione “a tahat shel avraham”, letteralmente “il sedere di Avraham”. Un eccesso di buona sorte evidentemente svanito tutto nella finale di Champions.
E se dopo un lungo pit stop la dea bendata tornasse a bussare alla porta per farsi perdonare lo scherzetto di Mosca 2008? Il responso del campo martedì prossimo, ore 20: a Bata (Guinea Equatoriale) il Ghana sfiderà la Costa d’Avorio dei vari Yaya Toure e Gervinho. Un compito arduo, terribilmente arduo. Ma 60 anni si festeggiano una volta sola.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(6 febbraio 2015)