Una Kippah contro l’antisemitismo

Shalom KoreshLa Kippah magica è di fatto un semplice parrucchino. Fatta di capelli (possono essere sintetici, ma anche veri) si applica sul capo confondendosi con la chioma e risultando oggettivamente invisibile allo sguardo. È la trovata di un barbiere israeliano, Shalom Koresh, che l’ha ideata come protezione contro l’ondata di antisemitismo che in alcuni paesi d’Europa sembra mettere sempre più a rischio l’incolumità degli ebrei.
“La magic Kippah – spiega Koresh – nasce perché voglio che le persone si sentano al sicuro anche in posti nei quali hanno paura di andare o in luoghi dove non si sentirebbero tranquilli a indossarla. Si può personalizzare a seconda del colore dei capelli e delle diverse esigenze, si può lavare e si applica con mollette nascoste”.
Il barbiere racconta così la genesi della sua invenzione: “Mentre tagliavo i capelli ai clienti, mi raccontavano come molte guide sconsigliassero fortemente di indossare la kippah quando viaggiavano per l’Europa. A quel punto ho capito che dovevo fare qualcosa”.
La magic Kippah ha un prezzo che varia da 79 euro per la versione fatta di capelli umani a 49 per quella di capelli sintetici. Il primo modello è stato progettato sei mesi fa ed è stato indossato dallo stesso Koresh mentre lavorava nel suo salone: “Quando ho appurato che nessuno si accorgeva del fatto che indossassi la kippah – afferma – ho capito che poteva andare”.
L’invenzione ha suscitato molta curiosità ma anche reazioni di segno diverso. Il rabbino americano Shmuly Yanklowitz è perplesso che se ne estenda l’uso. In effetti la questione solleva anche alcuni problemi secondo la legge ebraica. Perché se il capo è effettivamente coperto e quindi l’esigenza di avere la testa coperta è soddisfatta, d’altro canto esiste da parte di un ebreo ortodosso anche il dovere di mostrare chiaramente agli altri che il proprio comportamento aderisce coerentemente al dovere di coprirsi il capo. Ma ovviamente per contro le questioni di sicurezza hanno la prevalenza. Insomma, la Kippah invisibile dovrebbe essere utilizzata solo in casi di effettiva necessità e consistente pericolo di essere presi di mira in quanto ebrei.
Gideon Aran, professore all’Università Ebraica di Gerusalemme, dichiara invece apertamente la propria contrarietà: “La Kippah esiste proprio per mostrare la propria differenza dagli altri, che senso ha se diventa invisibile?”. Dello stesso parere rav Shlomo Aviner che però ammette come nel caso di gravi pericoli “potrebbe servire”.
Maor Ania, che ha deciso di acquistare la magic Kippah, spiega invece al New York Post: “Sembra davvero faccia parte dei tuoi capelli ma non c’è molta differenza tra questa e una Kippah normale”. E un’altro intervistato, Richard Altabe, risponde: “Se si mantiene poi la stessa devozione verso la religione, perché no?”
“Probabilmente bisognerebbe aprire il mercato anche in Svezia, visto che un reporter di Malmo ha infatti deciso di riprendere con una telecamera quello che accadeva mentre passeggiava con una kippah in testa. Nelle riprese – scrive il Forward – si vede chiaramente come sia stato insultato da numerosi passanti”.
I giornali di tutto il mondo nel frattempo si chiedono se davvero questa sia la soluzione per aggirare l’antisemitismo.
E una domanda resta nell’aria: che si fa con i calvi?

rs twitter @rsilveramoked

(6 febbraio 2015)