giustizia…

Ytrò suggerisce a Moshè un sistema di riorganizzazione nell’amministrazione della giustizia, delegando alcune funzioni a persone selezionate. Solo le questioni più grandi (gadòl) sarebbero dovute essere regolate da Moshè, mentre le questioni più piccole (qatàn) sarebbero state trattate da altri giudici scelti (Shemòt,18; 22). Moshè accoglie umilmente i suggerimenti del suocero ma introduce una piccola, ma significativa, modifica. Quella di riservare a lui stesso la trattazione dei casi più difficili e complessi, hadavar haqashè, (Shemòt, 18; 26) e di delegare ai tribunali inferiori le questioni più facili. La differenza non è segnata da questioni grandi e piccole, ma piuttosto da casi difficili e facili. Nella ricerca della giustizia possiamo trovarci di fronte a casi difficili anche laddove ci confrontiamo con situazioni quantitativamente piccole che ci appaiono di facile soluzione.

Roberto Della Rocca, rabbino

(10 febbraio 2015)