Antisemitismo – L’impegno di Mogherini
Una task force Ue contro l’odio

antisemitismoUna task force europea contro l’antisemitismo. La proposta, avanzata da più fronti, è stata accolta con favore dall’alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini, che ha già annunciato di essere al lavoro su diverse iniziative per implementare una sfida che nasce nel segno “del destino comune che lega i cittadini europei”.
“Siamo davanti a un terrorismo che non conosce confini e ha anzi trovato terreno fertile proprio nel cuore dell’Europa. Sono messi in discussione i valori universali di libertà, di dignità e di rispetto. Sono minacciate le comunità ebraiche e per la prima volta da decenni c’è chi si sente spinto a lasciare il proprio paese per trovare riparo altrove, echi di tempi che credevamo archiviati per sempre. Dietro gli attentati – sottolinea Mogherini – vi è un crescendo di violenza di pensiero, di antisemitismo, un nuovo linguaggio per proseliti di un odio antico”. Per questo, afferma, “non bastano più condanne e attestati di solidarietà”.
A sostegno della task force si sono levate molte voci in questi giorni, a partire dai leader del Congresso ebraico europeo fino a numerosi esponenti di diverse forze politiche italiane. “Agire presto e non lasciare nulla di intentato. Per questo accogliamo e sosteniamo l’appello che chiede all’Europa di istituire una task force contro l’antisemitismo” spiega il parlamentare Pd Emanuele Fiano. “Le istituzioni e i parlamentari italiani come sempre dimostrano sensibilità sul tema e danno esempio all’Europa” il commento Alessandro Ruben, consigliere speciale dello European Jewish Congress.
Sul tema della sicurezza da segnalare l’incontro avvenuto questa mattina al Portico d’Ottavia tra il capo della Polizia Alessandro Pansa, il questore di Roma Nicolò D’Angelo, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, il presidente della Comunità romana Riccardo Pacifici e il rabbino capo Riccardo Di Segni. “Abbiamo analizzato e valutato il livello di rischio e abbiamo disposto le misure necessarie perché questo livello di rischio venga correttamente affrontato. Il quartiere ebraico è una realtà serena come tutto il nostro Paese. La minaccia esiste – ha affermato Pansa – ma siamo in grado di valutarne l’entità”.
L’incontro si è concluso con una passeggiata nel quartiere, partita dall’esterno della sinagoga (nell’immagine).

(9 marzo 2015)