…razza

Come giustamente sottolineava Anna Foa in un post di qualche settimana fa, l’appello degli antropologi italiani per eliminare la parola razza dalla legislazione e dalla costituzione italiana andrebbe supportato con convinzione. Questa strada è già stata percorsa con successo in Francia nel 2013 e sostenere questa idea rappresenta un segno di civiltà necessario prima che urgente. Le parole, il loro significato, accompagnano la costruzione e la legittimazione di pratiche sociali e politiche impresentabili, e togliere questo concetto dalle leggi e dalla nostra Costituzione sarebbe un gesto di grande maturità civile. Naturalmente non potrà accadere che il crescente fenomeno del razzismo in Italia e in Europa venga turbato da una semplice riformulazione del dettato costituzionale. Sono ben più gravi e drammatiche le radici della tragica diffusione di espressioni e idee politiche che stupidamente immaginavamo sepolte. Ma il compito del legislatore è quello di indicare una strada di cambiamento, e dar seguito a questo appello con un effettivo provvedimento (magari votato da tutti, dico tutti quelli che non praticano il razzismo come palestra di demagogia politica) segnerebbe un avanzamento del nostro sistema democratico. Una sua maturazione.

Gadi Luzzatto Voghera, storico

(13 marzo 2015)