Qui Torino – Memoria nel nome di Emanuele

“Non c’è futuro senza Memoria”. È lo slogan che a Torino ha accompagnato la tradizionale marcia in memoria di Emanuele Artom, il giovane partigiano catturato 71 anni fa dai militi della Repubblica di Salò e morto alle Carceri Nuove in conseguenza delle torture subite dai nazisti. Promosso dalle Comunità ebraiche di Torino, Casale Monferrato e Vercelli, dalla Comunità di Sant’Egidio e dall’amministrazione cittadina e con l’adesione dell’Anpi, l’evento ha visto raccogliersi anche quest’anno molte centinaia di persone e gli studenti delle scuole del quartiere di S.Salvario.
Partito dalla stazione di Porta Nuova davanti alla lapide che ricorda le deportazioni, il corteo è sfilato davanti alla scuola ebraica per giungere in piazzetta Primo Levi, davanti alla sinagoga, dove ad intervenire sono il sindaco Piero Fassino, la presidente della sezione torinese di Sant’Egidio Daniela Sironi e il presidente della Comunità ebraica Dario Disegni.
Tra i partecipanti anche la vicepresidente della Comunità ebraica Alda Guastalla, l’ex presidente Beppe Segre, numerosi esponenti del Consiglio, la consigliera dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Claudia De Benedetti.