Il futuro delle religioni
Islam, sempre più presente

socio demo PE 06-15 nl 150602Nel 2050 i cristiani saranno ancora il gruppo religioso numericamente più forte, ma il numero di musulmani nel mondo sarà solo di poco inferiore. Atei, agnostici e più genericamente persone senza alcuna affiliazione religiosa sono in aumento e continueranno a crescere, ma nel 2050 la loro percentuale rispetto alla popolazione mondiale sarà minore di quella attuale. Fra trentacinque anni la consistenza numerica dei buddisti sarà molto simile a quella di cinque anni fa, mentre la popolazione ebraica e hindu sarà cresciuta. E ancora: i musulmani saranno il 10% della popolazione, in Europa. In India gli hindu saranno in maggioranza, ma il paese avrà la popolazione musulmana numericamente più consistente, in valore assoluto. Negli Stati Uniti i cristiani passeranno dai tre quarti della popolazione (nel 2010) ai due terzi nel 2050, e nello stesso anno l’ebraismo non sarà più il maggior gruppo religioso non cristiano. E i musulmani negli Stati Uniti saranno più numerosi di coloro che si definiscono ebrei su base religiosa. Quattro cristiani su dieci vivranno nell’Africa Sub-sahariana.
Sono, in estrema sintesi, i trend individuati dall’ultimo corposo e approfondito report pubblicato dal Pew Research Center, intitolato “The Future of World Religions: Population Growth Projections, 2010-2050” (Il futuro delle religioni del mondo: proiezioni di crescita della popolazione, 2010 – 2050) che è da qualche settimana disponibile sul sito del centro di ricerca americano. Sono circa 250 pagine fitte di dati, tabelle, analisi dei principali trend mondiali che recano un sottotitolo già in sé rivelatore: “Perché i musulmani sono coloro che crescono più rapidamente e si riduce la percentuale di popolazione mondiale non affiliata”.
Il profilo religioso della popolazione globale sta cambiando rapidamente, mutamenti profondi in grado di condizionare il futuro del mondo, che hanno origine principalmente nel profilo demografico delle popolazioni. Se i trend attuali saranno confermati, i cristiani nel 2050 saranno ancora il gruppo più numeroso, ma a crescere più rapidamente di tutti saranno i musulmani, che sono più giovani – nel 2010 il 34% della popolazione musulmana aveva meno di 15 anni – e hanno un tasso di fertilità medio più alto, corrispondente a 3,1 figli per donna, ben superiore a quel 2,1 che è corrisponde al tasso di sostituzione (il numero di figli per donna che permette a una popolazione di restare numericamente stabile). Il tasso di fertilità dei cristiani è di 2,7 contro il 2, 3 per gli ebrei mentre il più basso è l’1,6, per i buddisti.
socio demo crescita islam nl 150602La trasformazione, però, nonostante la crescente preoccupazione per l’aumento della popolazione islamica in Europa, la paura dell’estremismo islamico e l’inquietudine rispetto ai problemi di integrazione, sarà meno vertiginosa di quanto si tema, dato che i tassi di natalità dei migranti sono in calo, soprattutto fra i musulmani.
L’Europa, poi, è la sola area geografica che nelle proiezioni del Pew Center vede calare la sua popolazione totale, con i cristiani che, pur restando maggioranza, dovrebbero calare di circa 100 milioni.
Un calo è previsto anche nella popolazione ebraica europea, che dovrebbe passare dal milione e 400mila individui del 2010 al milione e 200mila nel 2050. La popolazione ebraica mondiale, invece, dovrebbe passare dai circa 14 ai circa 16 milioni, corrispondente allo 0,2 percento, costante nel tempo. A cambiare, dunque, sarà la distribuzione, con il numero di ebrei residenti in Israele che sorpasserà la popolazione ebraica degli Stati Uniti. Sono proiezioni, e per di più basate sull’autodefinizione dei rispondenti: vengono considerati ebrei coloro che si sono dichiarati ebrei rispondendo a domande sulla religione, non sull’appartenenza culturale o etnica, dando così origine a risultati – come spiegato nel report stesso – che potrebbero essere di gran lunga inferiori al numero effettivo di persone che hanno origini ebraiche. Ma anche maggiori, se per “ebrei” fossero stati considerati solo coloro che discendono da una linea matrilineare ininterrotta.

Ada Treves @atrevesmoked
da Pagine Ebraiche, giugno 2015

(2 giugno 2015)