Ankara, futuro da disegnare

rassegnaDopo la perdita della maggioranza assoluta del partito conservatore di Erdogan e l’affermazione significativa della formazione curda Hdp (il Partito democratico del popolo) nelle ultime elezioni, la Turchia si trova a dover ridisegnare il proprio governo di fronte a una svolta storica. Svolta che però non favorisce la stabilità e porta con sé i primi segnali di preoccupazione: ieri la borsa di Istanbul è crollata facendo accorrere la Banca di Ankara per portare in salvo la lira, mentre per la prima volta dopo anni il presidente Erdogan ha deciso di rimanere in silenzio, salvo che per uno snello comunicato stampa. Una condizione quanto mai precaria che, ricorda tra gli altri Repubblica, pone la Turchia di fronte ad un aut aut: se entro 45 giorni non si formerà un nuovo governo, i cittadini dovranno tornare alle urne.

Nazioni Unite, rigettato il dossier Zerrougui. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha rigettato l’ignobile proposta dell’avvocatessa algerina Leila Zerrougui di inserire Israele nella lista dei gruppi dell’orrore nei quali compaiono, fra gli altri, i talebani, i terroristi di Boko Haram e lo Stato Islamico. “L’impatto sui bambini a Gaza è stato senza precedenti, le violazioni molto gravi lasciano preoccupati sul rispetto delle leggi umanitarie internazionali” ha comunque affermato Ban Ki-moon (Corriere della Sera).

Medicina, una storia da riscrivere. Continua a far parlare di sé il convegno “Medici nazisti e malattie eponimiche: una storia da riscrivere” organizzato da Comunità ebraica di Roma, Ospedale Israelitico e Università La Sapienza, con appello rivolto alla comunità scientifica: la proposta di modificare la denominazione delle malattie che presero il nome dai medici nazisti, aguzzini delle vittime usate come cavie umane. “Le malattie devono tornare ad avere denominazioni scientifiche, o, se possibile, i nomi delle vittime, anche solo simbolicamente” ha spiegato il gastroenterologo e maskil Cesare Efrati.

Gaza: è faida interna. Il Foglio analizza la precaria situazione di Gaza, preda di una lotta interna per il controllo del territorio tra Hamas e il gruppo di salafiti sostenitore dello Stato Islamico che tenta di rompere la tregua con Israele attraverso il lancio di missili. “I gruppi salafiti – spiega il quotidiano – per ora non hanno alcuna speranza di contendere con Hamas il controllo della Striscia dal punto di vista militare”. La situazione continua però ad essere preoccupante.

Il monito dell’imam. Il Grande Imam di Al Azhar, massima autorità dell’Islam sunnita, Ahmed Al Tayyeb, in visita a Firenze in occasione del convegno “Oriente e Occidente. Dialoghi di civiltà” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, non ha risparmiato duri attacchi contro l’Isis, che secondo lui ha preso ‘in ostraggio’ la religione: “Non approvo – ha dichiarato – la definizione di Stato Islamico: questi sono movimenti armati fuoriusciti dall’Islam che rappresentano una sfida per tutto il pensiero islamico. Noi siamo un istituto scientifico: vogliamo armare i giovani non con le armi, ma con una lettura corretta dell’Islam”. (Repubblica)

Renzi: “Un incentivo per chi accoglie”. Mentre l’emergenza migranti continua e vanno di pari passo le provocazioni e le strumentalizzazioni (tra gli altri) della Lega Nord, il primo ministro Matteo Renzi rivolge un appello: “Dobbiamo dare degli incentivi, anche nel patto di stabilità, a quei comuni che ci danno una mano”. Il premier ha poi assicurato che la situazione non è “apocalittica” e che viene continuamente sollevata perché “il business elettorale della paura paga sempre” (La Stampa).

Germania, l’estrema destra avanza. Sono preoccupanti i risultati delle amministrative di Dresda, che vedono l’avanzata del partito di estrema destra Pegida proclamatosi contro l’islamizzazione e che non risparmia dichiarazioni contro gli stranieri. Sottolinea il Corriere: “Vietato sottovalutare questo malessere, perché l’estremismo è in agguato”.

Boicottaggio: il caso dei docenti israeliani. Scrive il Foglio: “Nel 2002, anno di inizio della campagna dell’ostracismo accademico contro Israele, Paul Zinger, dell’Associazione scientifica d’Israele, rivelò che più di settemila ricerche scientifiche venivano mandate da Israele all’estero ogni anno. Decine di lavori scientifici tornarono indietro con la motivazione: ‘Ci rifiutiamo di esaminare i documenti’. Quel fenomeno adesso appare fuori controllo”.

Perché Erdogan ha perso. Sul Giornale Edward Luttwak, consulente del National Security Council del Dipartimento di Stato americano, analizza la storica perdita di potere del presidente turco Erdogan, definendola una grande vittoria per l’Europa e gli Stati Uniti: “Ha trasformato – spiega – il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (Akp) in un movimento islamista sunnita. Il risultato per lui è un game over. Infischiandosene delle regole, il presidente si è esposto in prima persona girando il Paese in lungo e in largo e brandendo il Corano a ogni comizio”. Per poi aggiungere: “Negli ultimi anni Erdogan ha sferrato un attacco quotidiano ai valori occidentali di libertà e democrazia”.

Il ritorno di Saul Bellow. A cento anni dalla sua nascita, i libri del premio Nobel Saul Bellow continuano ad essere protagonisti. Il Giornale annuncia oggi l’uscita del primo volume della sua biografia autorizzata a firma di Zachary Leader, che ha potuto attingere a frammenti di romanzi non pubblicati, un memoir della moglie e alle conversazioni con il collega Philip Roth.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(9 giugno 2015)