“Israele, la casa di tutti”

rassegnaUn discorso sentito, lungamente applaudito, quello con cui il presidente israeliano Reuven Rivlin testimonia la missione universale dello Stato ebraico nella sua visita al Tempio Maggiore di Roma. Dalla difesa dei valori democratici all’impegno nel processo di pace, dal dialogo interreligioso ai rapporti tra Diaspora e Israele: molti i temi toccati nel suo intervento. “Sin da piccolo – dice Rivlin – mi sono ripromesso che se un giorno avessi ricoperto un incarico pubblico avrei difeso fermamente alcuni valori: in prima istanza il diritto riconosciuto a ogni cittadino di professare la religione in cui crede”. Ad accoglierlo i vertici della Comunità ebraica romana, con la presidente Ruth Dureghello e il rabbino capo Riccardo Di Segni, insieme al presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna. L’importante appuntamento è però scarsamente ripreso sui quotidiani in edicola.

Densa di eventi la prima giornata italiana del presidente Rivlin, apertasi con un amichevole incontro in Vaticano con Bergoglio, proseguita con un confronto a caldo sugli argomenti appena toccati con la stampa israeliana (all’iniziativa ha preso parte anche la redazione di Pagine Ebraiche) e con un successiva visita in Quirinale dal suo omologo Sergio Mattarella.

La Giornata dei Ponti. Torna domenica l’appuntamento con la Giornata Europea della Cultura Ebraica. Dedicata a “Ponti e AttraversaMenti”, la manifestazione è raccontata da Stefano Jesurum nella sua rubrica su Corriere Sette. “Il messaggio più forte che emerge dalla lettura dei programmi è quanto la propria identità debba essere vissuta e preservata senza mai rinunciarvi” sottolinea Jesurum riportando anche una sollecitazione del presidente UCEI Renzo Gattegna.

Sul tema della Giornata anche un contributo di Elena Loewenthal, che sulla Stampa riprende (dimenticando di citare la fonte) alcune perplessità manifestate dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni in un editoriale pubblicato da Pagine Ebraiche 24 il 27 agosto scorso.

Il dramma dei migranti. La foto del piccolo Aylan fa il giro del mondo, aprendo un dibattito sui media sulla questione se fosse giusto pubblicarla o meno. “Foto che stringono il cuore e strapazzano l’anima”, commenta il premier Matteo Renzi (Corriere). Repubblica torna intanto sulla marchiatura dei migranti in Repubblica Ceca, prontamente condannata dagli ebrei italiani. “Ritorna la tragedia d’Europa: ma non in forma di farsa – si legge – piuttosto di ‘orribile parodia’, come ha detto Piero Terracina, testimone vivente di quei numeri incisi a fuoco sulle braccia dei prigionieri dei lager nazisti”.

Sì alle quote. Intesa tra Angela Merkel e Francois Hollande, che ha accettato il piano di ridistribuzione dei migranti. Un cambiamento radicale per la Francia che porterà l’Europa a una divisione dei compiti per gestire la crisi. “Dobbiamo fare di più”, ha infatti ammesso il presidente francese (Corriere). Il Messaggero si sofferma sulle tensioni registrate alla stazione di Budapest dove un treno è stato preso d’assalto dai profughi che tentano di raggiungere la Germania senza alcun risultato. Sempre sul Corriere, infine, Giorgio Pressburger racconta il suo viaggio dall’Ungheria all’Italia rimarcando il potere salvifico della solidarietà.

La Giornata dei ponti/2. Durante la Giornata della Cultura Ebraica a Bologna verrà inaugurata la mostra Tzachor/Ricorda, in Salaborsa, nella quale verranno svelati i particolari del nuovo Memoriale della Shoah che sorgerà in città nel crocevia tra via Carracci e il ponte di via Matteotti. “Il nostro obiettivo – spiega il presidente della Comunità ebraica Daniele De Paz, interpellato dal Corriere Bologna – è che venga inaugurato il 27 gennaio prossimo”. Il quotidiano riporta inoltre una riflessione del rabbino capo della città Alberto Sermoneta sul tema dei ponti: “I ponti vanno costruiti perché l’abbattimento dei muri non basta e bisogna che le menti si aprano per abbattere il pregiudizio”.

La Memoria “sfrattata”. Su Repubblica il vicepresidente dell’Aned Dario Venegoni interviene sul futuro del Memoriale italiano di Auschwitz, oggetto di un articolo pubblicato ieri sul medesimo quotidiano. “Nelle prossime settimane il Memoriale sarà restaurato, smontato, imballato e trasportato a Firenze, dove finalmente sarà riaperto al pubblico. Pensiamo che questo sfratto – scrive – sia una sconfitta per la cultura italiana e per il Paese”. Anche se l’auspicio, sottolinea Venegoni, è che si colga adesso l’occasione per valorizzare al meglio l’opera.

Il futuro secondo Libeskind. Su Repubblica un’intervista all’architetto Daniel Libeskind, tra gli ospiti del Festival internazionale di letteratura e cultura ebraica che si aprirà domani sera a Roma. “Il fenomeno della migrazione è epocale e ci sono nazioni che stanno mostrando la loro inadeguatezza nell’accoglienza. Ma dovranno inevitabilmente adattarsi. E le città saranno protagoniste di questo processo. Perché senza capacità di integrazione e accoglienza – sostiene Libeskind – il futuro sarà triste e diviso”.

Nel nome di Rabin. Il Corriere della sera dedica un’ampia intervista al regista Amos Gitai, che è in gara alla Mostra del cinema di Venezia con “Rabin, the last day”, pellicola dedicata all’assassinio dell’ex primo ministro israeliano. Il suo, afferma Gitai, è il tentativo di mettere in luce le mancanze della commissione Shamgar che si occupò del caso.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(4 settembre 2015)