L’Europa nuota a Netanya
L’Italia in prima linea contro il boicottaggio

barelliLe pressioni sono state forti e costanti. Da parte di federazioni nazionali (su tutte l’Ungheria). Ma anche da parte di singoli atleti e opinion leader, che a diverso titolo hanno espresso le loro remore e preoccupazioni. “Meglio rinviare”, ha detto qualcuno. “Meglio andare da un’altra parte”, hanno sostenuto altri.
Ma Paolo Barelli, presidente della Lega europea del nuoto, non si è fatto intimidire. E così, anche grazie alla sua determinazione, Israele si appresta a ospitare uno dei più importanti eventi sportivi della sua storia: i campionati continentali in vasca corta. Cinque giorni di gare ad alto livello, dal 2 al 6 dicembre. Una grande occasione di visibilità per un movimento in crescita.
“Ancor prima dei drammatici fatti di Parigi, la grande eco mediatica che ha dato risalto alla cosiddetta Intifada dei coltelli ha fatto sì che iniziassero a serpeggiare dei malumori: alcuni in buona fede, altri no. La prima cosa che abbiamo fatto è stata di informarci con i nostri contatti israeliani per approfondire la questione. Partendo dal presupposto che non esistono luoghi a ‘rischio zero’, ma questo vale ormai per tutto il mondo, abbiamo esplorato ogni possibile criticità. E giunto al termine di questo esame – spiega Barelli a Pagine Ebraiche – sono stato ben lieto di constatare che non ci fosse nessun valido motivo per cambiare rotta”.
Ferve così il lavoro per affinare quella che, nelle intenzioni del presidente europeo, ha tutti i presupposti per essere “una grande festa di sport e di popoli”. Un’iniziativa che si prefigge inoltre di contrastare i pregiudizi e il clima mediatico intossicato che mette spesso Israele in una luce che non gli appartiene. Per Barelli, anche una sfida personale.
Monaco ’72, i Giochi segnati dal sangue versato dagli atleti israeliani massacrati dai terroristi palestinesi di Settembre Nero. Ma anche i Giochi in cui Barelli, allora rampante 18enne, mostrò per la prima volta al grande pubblico l’enorme potenziale che, di lì a poco, l’avrebbe portato a diventare protagonista assoluto della disciplina (23 primati nazionali tra 100 m farfalla, 200 m misti e le tre staffette).
Il ricordo di quell’esordio ha così un retro- gusto inevitabilmente amaro. Resta quindi da onorare al massimo questo impegno. E l’Italia, assicura Barelli, farà la sua parte. “Andiamo in Israele con tutti i migliori. Penso ad esempio ai nostri tre assi Pellegrini, Magnini e Paltrinieri. Ma anche a tutti gli altri. Una delegazione che è tra le più competitive, non ho dubbi. Il nostro obiettivo? Lasciare il segno”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

Pagine Ebraiche dicembre 2015

(Nell’immagine Paolo Barelli con l’ex presidente israeliano Shimon Peres)

(30 novembre 2015)