Israele – Terrorismo, una nuova escalation

Schermata 2016-02-03 alle 14.42.17Un attacco “insolito per la realtà araba di Ramla. La nostra è una città multiculturale, in cui le persone convivono e hanno buone relazioni di vicinato, ebrei a fianco degli arabi”. Le parole del sindaco di Ramla, città a sud di Tel Aviv, dove nelle scorse ore due tredicenni arabo-israeliane hanno aggredito e ferito con un coltello una guardia di sicurezza. L’attacco ha avuto luogo presso la stazione centrale della città e le due minorenni sono state arrestate e sono ora sotto custodia della polizia israeliana. Secondo le ricostruzioni, le due giovani sono state fermate dalla guardia all’ingresso della stazione. Una volta chiesto di identificarsi, lo hanno attaccato con due coltelli da cucina, ferendolo a una gamba e a un braccio. Immediatamente sono intervenuti un soldato e un civile che hanno bloccato le due.
L’attacco di Ramla arriva a distanza di ventiquattro ore dall’attentato alla Porta di Damasco a Gerusalemme (nell’immagine), in cui è stata uccisa la diciannovenne agente di polizia Hadar Cohen. Il suo eroismo è stato ricordato dal Presidente d’Israele Reuven Rivlin: Cohen, assieme a una collega anche lei ferita, ha fermato tre terroristi palestinesi armati di coltelli, fucili ed esplosivo. I tre sono stati uccisi dalle forze di sicurezza israeliane ma sono riusciti a colpire le due agenti. A nulla sono valse le cure dei medici e il nome di Cohen si è aggiunto al bilancio delle violenze palestinesi iniziate l’ottobre scorso e definite dai media come “l’intifada dei coltelli”. Secondo le autorità, l’attentato dei tre terroristi a Gerusalemme costituisce una nuova e preoccupante modalità di attacco. “Siamo di fronte a un escalation rispetto a quanto accadeva in passato – ha dichiarato il vicecapo della polizia di Gerusalemme Avshalom Peled – Gli agenti di polizia hanno sventato un attacco combinato e molto più ampio rispetto al passato”. Effettuare un attentato su larga scala contro i civili, l’obiettivo dei terroristi. Uno di loro aveva scritto sui social network di voler vendicare la morte di un altro terrorista palestinese, ucciso in novembre mentre cercava di attaccare un checkpoint israeliano. Secondo Arutz 2, gli aggressori erano membri di famiglie associate a Fatah.

d.r.

(4 febbraio 2016)