Leader in cyber-sicurezza

Schermata 2016-03-06 alle 09.19.43Lo scorso dicembre attacchi informatici su larga scala hanno colpito alcune centrali elettriche in Ucraina e alcune banche in Turchia, provocando in entrambi i casi gravi danni economici e, nel caso ucraino, forti disagi alla popolazione, rimasta a lungo senza elettricità nel cuore dell’inverno. Secondo esperti israeliani dietro agli attacchi vi potrebbero essere la Russia e l’Iran. A riguardo i media internazionali hanno sottolineato due aspetti: da un lato la crescita esponenziale delle aggressioni informatiche osservata negli ultimi anni, dall’altro il ruolo particolare di Israele, come bersaglio e nel contempo leader mondiale nello sviluppo di sistemi di difesa. Il vertiginoso aumento degli attacchi online in atto da alcuni anni è la conseguenza diretta del fatto che la rete internet è diventata un’infrastruttura essenziale e vulnerabile delle economie sviluppate, sia in ambito privato (finanza e industria) sia nel settore pubblico (difesa, sanità, trasporti), e come tale funge da bersaglio sia per la criminalità comune sia per alcuni Stati che utilizzano la minaccia informatica come alternativa a basso costo e anonima alla guerriglia o al terrorismo. Secondo alcuni analisti, l’Iran avrebbe ripreso a organizzare attacchi informatici dopo alcuni anni di tregua, mirata a favorire la stipula degli accordi sul suo arsenale nucleare. Qui entra in gioco Israele. Lo scorso anno le vendite di sistemi di difesa da “ciber-attacchi” da parte di 250 aziende israeliane attive nel settore avrebbero raggiunto i 4 miliardi di dollari (il 5% del mercato mondiale); queste aziende avrebbero attirato dall’estero il 20 % degli investimenti privati mondiali. Secondo gli analisti, il paese sarebbe la quinta “ciber-potenza” mondiale, dopo Stati Uniti, Russia, Cina e Regno Unito. L’esercito israeliano avrebbe istituito un comando militare autonomo e separato per la guerra informatica, con pari rango delle altre quattro forze armate (terra, mare, aviazione e spaziale). Inoltre Israele sta sviluppando a Beer Sheva una “cittadella” specializzata nella sicurezza informatica, dove saranno presenti, con evidenti sinergie, aziende private, unità del comando informatico dell’esercito israeliano nonché un centro di ricerche dell’Università di Beer Sheva.
In definitiva, è molto probabile che nei prossimi anni si assisterà ovunque a una escalation degli attacchi informatici, da parte sia della criminalità sia di hackers spalleggiati da alcuni governi, ma il settore privato e quello militare israeliano, in perfetta simbiosi, hanno raggiunto una leadership mondiale nel campo della difesa da queste minacce. Paradossalmente è più facile per Israele difendersi da sofisticati attacchi informatici che non dalla cosiddetta “intifada dei coltelli”…


Aviram Levy, economista, Pagine Ebraiche Marzo 2016

(6 marzo 2016)