In ascolto – A Mondovì

Maria Teresa MilanoQuesta settimana entriamo virtualmente nel Museo della Ceramica di Mondovì, fortemente voluto da Marco Levi (1910 – 2001), banchiere, proprietario e direttore della Ceramica Besio per molti anni, nonché ultimo erede della storia ebraica della città. A raccontare la secolare presenza ebraica restano i piatti della “collezione ebraica” della Besio ideati da Levi, la sinagoga di via Vico, con i suoi arredi originali in stile barocco e i lampadari in cristallo, ma anche i percorsi culturali ideati dal museo, che spesso ospita mostre a tema ebraico. Fino al 3 aprile sarà esposta la collezione di porcellane viennesi dell’Augarten, un vero e proprio tesoro di arte e di memoria, un pezzo di Mitteleuropa e di memorie anche ebraiche, come nelle statuette di Vally Wieselthier.
C’è un legame davvero interessante tra produzione di porcellana e tradizione musicale viennese; la realizzazione più famosa della collezione Augarten è infatti Il Cavaliere della Rosa, ispirata all’omonima opera di Richard Strauss, su libretto di Hugo Von Hofmannsthal, rappresentata per la prima volta all’Opera di Vienna l’8 aprile 1911. Così scrisse l’autore del testo al compositore: “In tre pomeriggi tranquilli ho preparato un canovaccio completo e tutto originale di un’opera, con decisi elementi comici nei personaggi e nelle situazioni, con una vicenda varia ed evidente quasi come una pantomima, con occasioni per parti liriche, burlesche, umoristiche e perfino per un piccolo balletto”. E Strauss si divertì a creare una composizione, lontana dalla grevità wagneriana e attenta a rendere in modo profondo le caratteristiche di ogni personaggio, nella leggerezza del valzer e nei fasti mozartiani. A lavoro terminato von Hofmannsthal scrisse: “La Sua musica mi procura immensa gioia. È come una ghirlanda, tutta di graziosi fiori e così miracolosamente coerente nelle connessioni”. Il grande artista del tempo, Albin Dobrich, modellò per l’Augarten la celebre soprano Maria Jeritza, cantante preferita di Richard Strauss e regina incontrastata dell’Opera di Vienna.
Belle e preziose le ballerine dell’Augarten, ora visibili al Museo della Ceramica di Mondovì, siano l’anonima dai movimenti aggraziati, avvolta da un lungo abito a motivi bianchi e neri o la celebre Tilly Losch, nata da famiglia ebraica a Vienna; ballerina, attrice e pittrice dalla vita turbolenta, fu protagonista di tante produzioni come Schlagobers (Crema Chantilly), di Richard Strauss, una storia divertente che ha il sapore della pasticceria Demel di Vienna.
Consiglio di ascolto: https://www.youtube.com/watch?v=enPAcMK80d0
Maria Teresa Milano

(17 marzo 2016)