Trieste – Gli spartiti della Memoria

ullPresentata a Trieste una nuova edizione del Festival Viktor Ullmann, manifestazione dedicata alla musica concentrazionaria, degenerata e dell’esilio. Molte le novità di quest’anno, annunciate in conferenza stampa dal presidente dell’Associazione Musica Libera Davide Casali, dal Sovrintendente del Teatro Lirico Giuseppe Verdi Stefano Pace e dal rabbino capo rav Eliezer Shai Di Martino.
Il festival si aprirà domenica prossima per concludersi a dicembre e si declinerà in diversi eventi fra concerti, conferenze e documentari a ingresso libero (tranne il concerto al Verdi con ingresso fissato in 10 euro e quello presso il Museo Schmidl, che prevede la formula visita più concerto a 4 euro) in programma a Trieste e in altre località della regione Friuli Venezia Giulia tra cui Gradisca d’Isonzo, Gorizia, Montereale Valcellina e Topolò. Sedi dei concerti triestini saranno la Sinagoga, la Risiera di San Sabba, il Museo Ebraico “Carlo e Vera Wagner”, il Museo Revoltella, il Museo Schmidl, la Casa della Musica e il Ridotto del Teatro Lirico G. Verdi. Altri appuntamenti saranno ospitati dalla sinagoga di Gorizia, da Palazzo Torriani a Gradisca d’Isonzo e dal Circolo Menotti di Monreale Valcellina.
Tra gli appuntamenti musicali illustrati da Casali un concerto-evento dedicato a Marc Lavry (compositore di Riga emigrato in Israele) che si svolgerà alla sinagoga di Trieste il 29 maggio con al flauto solista il M° Roberto Fabbriciani, un concerto che si terrà il 19 giugno all’interno della Risiera di San Sabba con la prima esecuzione europea assoluta della Seconda Sinfonia di Marcel Tyberg (autore deportato ad Auschwitz e passato come prigioniero per la Risiera), un concerto organistico ospitato il 24 settembre all’interno della sinagoga di Trieste con musiche per organo di autori ebrei (si tratta della prima volta che alla sinagoga si tiene un concerto per organo), un concerto al Museo Revoltella con protagonista l’Orchestra d’Archi San Marco dedicato ad autori ebrei ungheresi il 10 novembre e il concerto finale del Festival in programma l’11 dicembre con l’Orchestra della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi che eseguirà musiche di Leo Smit, Leo Weiner e Leone Sinigaglia, grandissimo autore che fu diretto in tutto il mondo da Arturo Toscanini.
Il programma sarà arricchito inoltre da concerti di musica da camera tra i quali si segnalano quello di apertura, domenica, con musiche di Schönberg e Hindemith, il concerto del pianista Pierpaolo Levi al Museo Schmidl con musiche di autori ebrei triestini di domenica 5 giugno e infine un concerto dedicato alle musiche originali del ghetto di Riga in calendario il 5 luglio sulla terrazza del Museo Ebraico di Trieste.
Quest’anno verranno presentati anche due documentari che hanno come tematica la Musica e la Shoah: “Terezin ieri e oggi” di Davide Casali il 19 aprile al museo ebraico triestino e “Leone Sinigaglia” di Marco Cavallarin, il 29 ottobre al Circolo Menocchio di Montereale Valtellina. Infine prosegue la collaborazione con il festival “Stazione di Topolò” con un laboratorio indirizzato ai giovani musicisti.
“Dal 2014 – ha spiegato Casali – l’Associazione Musica Libera ha avviato l’organizzazione di un festival musicale dedicato alla musica concentrazionaria, composta dai deportati nei campi di concentramento e nei ghetti nazisti, e alla ‘musica degenerata, la musica proibita nella Germania nazista e nell’Italia fascista perché considerata decadente, dannosa e contraria ai canoni razziali imposti dai due regimi. Mi preme sottolineare che non si tratta di musica ‘triste’: non tutte le composizioni furono infatti realizzate all’interno dei campi di concentramento”.
“Uno dei grandi significati di questa rassegna – ha spiegato il rav Di Martino – è che permette di dimostrare come anche dalla tragedia e dall’orrore può nascere qualcosa di buono, grazie a grandi opere musicali realizzate da autori che finirono nei campi di concentramento e vennero dimenticati. Ora finalmente le loro opere si possono nuovamente ascoltare e conoscere non solo nelle giornate dedicate alla Memoria e alla Shoah. Alcuni dei concerti della rassegna saranno ospitati nella Sinagoga di Trieste: il nostro tempio è aperto ad eventi che puntano anche a far conoscere la Comunità ebraica e la sinagoga alla cittadinanza”.
“Siamo lieti di ospitare oggi la presentazione di un evento particolarmente importante – ha esordito Pace – e di estrema rilevanza musicale. L’intento di questo festival è quello di riportare nei teatri opere di artisti che già facevano parte a pieno titolo delle programmazioni. Vorremmo si potesse arrivare a programmare le loro opere all’interno dei cartelloni, senza distinzioni con gli altri autori, valorizzando l’opera di compositori che prima di tutto sono stati grandi artisti”.
“Relegarne la celebrazione a rassegne specifiche sarebbe come escluderli una seconda volta. Siamo felicissimi – ha concluso Pace – di ospitare il concerto di chiusura che vedrà per protagonista l’Orchestra della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste”.

(7 aprile 2016)