Negazionismo, ok alla legge

rassegnaOk del Senato al reato di negazionismo. I sì sono stati 134, i contrari 14 e gli astenuti 36. Viene modificata così la legge Mancino. Il testo, limato rispetto a quello licenziato dalla Camera, torna all’esame di Montecitorio. Come spiega tra gli altri La Repubblica, sparisce la parola ‘pubblicamente’ ma ci deve essere un “concreto pericolo di diffusione” di idee che neghino la Shoah, crimini di genocidio e contro l’umanità.
“La legge sul negazionismo tutela la nostra società”. Sotto questo titolo il Corriere della sera pubblica oggi un’articolata riflessione del presidente del Cdec e Consigliere UCEI Giorgio Sacerdoti. Scrive Sacerdoti: “Con anni di ritardo, dopo palleggiamenti vari di testi non coincidenti tra Senato e Camera, è stato messo a punto un testo che, se non il migliore del mondo, finalmente allinea il nostro diritto a quello degli altri Paesi europei, inserendo un’aggravante specifica nella esistente legge contro il razzismo del 1975, poi completata nel 1993. Si tratta dunque di una norma contro una forma particolarmente subdola di espressione e incitamento al razzismo, non di un nuovo reato tale da limitare la libertà di opinione e il dibattito storico”.
Negare la Shoah non è infatti espressione di un giudizio storico, ricorda ancora Sacerdoti. “Normalmente è una fandonia propalata con intenti razzistici se non eversivi, un’apologia appena mascherata, ed è contro questo pericolo che la norma è rivolta”. 

Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara debutta a New York. Oggi a latere della conferenza all’Onu sull’opera dello scrittore Primo Levi; venerdì invece con una conferenza specifica al Consolato d’Italia. L’ambasciatore è Dario Disegni, presidente del Meis, che sarà protagonista di entrambi gli appuntamenti. Intervistato dal Resto del Carlino, Disegni spiega il senso della sua missione: “Stringere e rendere efficaci le relazioni internazionali, perché un’entità culturale come il Museo Nazionale dell’Ebraismo non può che guardare a orizzonti più vasti. Avviando da subito collaborazioni scientifiche e progetti; ma pensando a ciò che vado a fare a New York, anche seminando interesse e, perché no, attraendo potenziali visitatori e ‘donors’, come si dice là”.

Su Repubblica una riflessione del saggista e accademico Ian Buruma sull’antisemitismo di una parte della sinistra inglese. Tema quanto mai attuale a poche ore dal voto di Londra, estremamente carico di significati. “L’antisemitismo di sinistra è tossico quanto quanto la sua controparte di destra – osserva Buruma – ma il ruolo di Israele all’interno del dibattito politico occidentale dimostra come i pregiudizi possano passare da un gruppo all’altro, mentre il sentimento che ne è all’origine rimane lo stesso”. 

Fa discutere la rinuncia al confronto con il giornale dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane da parte dei candidati sindaco Virginia Raggi e Alfio Marchini, tra i protagonisti della campagna elettorale nella Capitale. A parlarne sono Unità e Repubblica Roma

“Per studiare il Corano e la religione islamica all’università Al-Azhar de Il Cairo, da oggi non serve più andare in Egitto. Ora la Sharia è a portata di clic, grazie all’iniziativa della moschea Dar al Salam di Roma. Uno dei tanti luoghi di culto musulmani non autorizzati della Capitale, dove dal 2012 è anche presente un piccolo minareto oggetto di numerose polemiche” (Il Tempo). 

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(4 maggio 2016)