…Turchia

Nel giorno in cui si apre in Turchia il processo nei confronti del grande intellettuale Murat Belge, accusato di aver insultato il sultano Erdogan con i suoi articoli di giornale, la Commissione Europea proporrà la liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi, così come previsto dall’accordo del 18 marzo scorso. In cambio il governo di Gavoutoglu sta approvando in fretta e furia una serie di leggi che soddisfino i requisiti richiesti da Bruxelles. Leggi che dovrebbero far avanzare lo stato di diritto in un Paese che ha subito un’involuzione politica come pochi negli ultimi anni. Basta il processo apertosi oggi (uno dei numerosi in corso con accuse analoghe) per capire quale consistenza abbiano le richieste europee. La realtà è che l’Ue ha costruito un accordo guardando solamente alle proprie opinioni pubbliche e mai lo avrebbe fatto decadere, fregandosene bellamente delle persone che si danno fuoco nei campi d’accoglienza turchi e dei loro diritti calpestati. Una pagina infame della storia europea, di cui, temo, si parlerà nei futuri libri di storia.

Davide Assael, ricercatore

(4 maggio 2016)