Italia e Grecia, antiterrorismo Ue controlla i centri profughi

rassegnaNei centri di identificazione e smistamento in Italia e Grecia arriveranno nelle prossime ore almeno 150 agenti dell’Europol. Il loro compito, controllare l’identità dei migranti che si trovano nei centri. La missione, spiega il Corriere, rientra nelle strategie di intelligence internazionale per contrastare il terrorismo. “Di ieri la notizia dell’arresto in Slovenia di un foreign fighter scoperto grazie alla collaborazione tra polizia locale e carabinieri del Ros, annunciato dal ministro Angelino Alfano”. Unica preoccupazione del Viminale, che la presenza degli agenti dell’Europol non interferisca con le attività di polizia italiane, che rimanga una collaborazione e non una forma di controllo sull’operato italiano sulle verifiche riguardo ai profughi. Per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei Sandro Gonzi e il segretario di Stato portoghese per gli Affari europei Margarida Marques il contrasto al terrorismo e le politiche sul diritto d’asilo sono il futuro dell’Europa: “agli euroscettici rispondiamo con fermezza: non abbiamo bisogno di meno Europa ma di un’Europa migliore e più efficace” (Corriere).

Far studiare i rifugiati conviene. Fabio Rugge, rettore dell’Università degli Studi di Pavia, spiega sul Corriere perché è importante il progetto del corridoio formativo per i rifugiati, iniziativa a cui ha aderito il ministero dell’Istruzione italiano. “Perché pagare gli studi ai rifugiati, quando le risorse spesso mancano per le borse di studio agli italiani?”, l’interrogativo di Rugge che spiega che al dovere morale si aggiunge un ritorno economico: “tra i profughi sono presenti un alto tasso di scolarizzazione e una buona quota di talenti. Coltivandoli, metti amo i migliori a disposizione della nostra società” e,  “Anche se poi tornassero nelle loro terre d’origine ci guarderebbero con riconoscenza”.

Roma, l’asta per i migranti. Le opere donate da 70 artisti italiani e internazionali, da Enrico Baj a Daniel Libeskind, saranno battute all’asta domani al Maxxi di Roma con lo scopo di raccogliere fondi per il Progetto Migrazioni del Cipmo, il Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente. A raccontare l’iniziativa, diretta a migliorare le politiche d’accoglienza coinvolgendo, chi già conosce, per averlo vissuto in prima persona, il dramma della migrazione, sul Corriere Roma Paolo Conti. “A presiedere la serata saranno gli organizzatori, cioè il presidente del Cipmo, Jani d Cingoli, e Simonetta Della Seta, giornalista e studiosa, già Direttore dell’Istituto italiano di cultura a Tel Aviv e neo direttore del MEIS, Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah”. La cura delle opere scelte è stata affidata ai collezionisti Arturo Schwarz e Ermanno Tedeschi.

Roma, da Gerusalemme un calcio alle discriminazioni. I pulcini, ebrei e arabi, israeliani e palestinesi, della Scuola di Calcio Roma Club Gerusalemme sono stati nella Capitale per partecipare al torneo organizzato dal Maccabi Italia e rappresentano, scrive Ariela Piattelli su La Stampa, “un caso virtuoso di ‘convivenza pacifica’, nel rettangolo verde, in cui l’esperienza sportiva diventa metafora della speranza per il futuro”.

Londra, il nuovo sindaco a YomHaShoah. Sadiq Khan, musulmano, ha dedicato il suo primo impegno pubblico dopo l’elezione a sindaco di Londra alla commemorazione della Shoah organizzata dalla comunità ebraica nel quartiere di Barnet e incontrando il rabbino capo di Gran Bretagna rav Ephraim Mirvis (Repubblica).

Il patriarcato latino di Gerusalemme. “Padre Pierbattista Pizzaballa, 51 anni, il Custode di Terra Santa ha lasciato Gerusalemme e nelle prossime settimane si attende il nome del successore, che sarà designato con il consenso della Santa Sede dopo la votazione dei frati della Custodia”, scrive La Stampa secondo cui Pizzaballa è un candidato autorevole a succedere al “Patriarca latino di Gerusalemme, dato che l’attuale, Fouad Twal, ha compiuto 75 anni lo scorso ottobre”.

Addio al partigiano Pacini. Repubblica Firenze ricorda Giorgio Pacini, partigiano che combatté per la liberazione della città toscana, spentosi all’età di 94 anni. “Mussolini “regalò” a mio padre il confino, diventare antifascista da adulto fu naturale. Rifiutai l’arruolamento premilitare e assaggiai subito il carcere e il bastone dei fascisti”, raccontò in un’intervista.

Milano, la sfida per Palazzo Marino. “Con Salvini abbiamo avuto modo di spiegarci bene. Anche lui è convinto che sia utile una candidatura come la mia”, spiega al Corriere Stefano Parisi, parlando del suo “piano liberalpopolare per la vittoria a Milano”, dove è il candidato sindaco del centrodestra. Il Giornale, nelle sue pagine milanesi, invece intervista Maryan Ismail, candidata Pd, musulmana che “fa ‘ticket’ con l’ex vicepresidente della Comunità ebraica, Daniele Nahum”.

Legge sul negazionismo. Sulle colonne del Corriere, l’editorialista Pierluigi Battista esprime la sua contrarietà alla normativa che prevede l’introduzione, come aggravante, del reato di negazionismo, legge al vaglio del Senato. “Quando si trattò di contrastare i cialtroni che consideravano Auschwitz una menzogna, il grande storico Pierre Vidal-Naquet non si appellò ai tribunali – scrive Battista – ma smontò una dopo l’altra le fandonie costruite dagli ‘assassini della memoria’ e ne dimostrò tutta l’inconsistenza, la disonestà, la spudorata smania manipolatoria. I negazionisti come Faurisson e seguaci persero ogni credibilità ‘scientifica’, esposti al mondo per quello che erano: una combriccola di falsari. Così si combatte l’offensiva antisemita, non con la polizia”.

Verona ricorda l’eroismo di Bartali. Un murale, nei pressi del cimitero ebraico di Verona, è stato dipinto per ricordare l’impegno di Gino Bartali per salvare gli ebrei durante la Seconda guerra mondiale (Gazzetta).

Daniel Reichel

(9 maggio 2016)