Israele, la festa dell’Indipendenza

Grande festa in Israele per Yom HaAzmaut, il sessantottesimo anniversario dell’Indipendenza dello Stato degli ebrei. Indipendenza. Da che cosa? Innanzitutto da tutte le brutte e tragiche cicatrici e incrostazioni che si sono accumulate su di noi durante una lunga esperienza di popolo disperso attraverso il mondo. Indipendenza dalla schiavitù, dalla dittatura e dall’oppressione che ci hanno decimati fisicamente e moralmente. Indipendenza dalla subordinazione della diaspora ebraica non solo sotto despoti stranieri, ma anche di fronte a leggi e a convenzioni stabilite da altri per i loro motivi, non necessariamente per i nostri. Indipendenza dalla mancanza di autonomia sovrana e del potere decisionale di essere attori protagonisti e responsabili della nostra propria storia. Indipendenza dalla prevaricazione, dal pregiudizio, dai due pesi e dalle due misure attuati verso di noi dall’altro. E poi indipendenza da tutte le storture e devianze che si sono formate all’interno di noi stessi nel corso di quella stessa lunga esperienza di esilio. Indipendenza dalla fatale spirale sempre in agguato tra violenza subita e spirito di vendetta. Indipendenza dalle rozze manifestazioni di arroganza, di egocentrismo e di fanatismo che ci sono anche fra di noi. Indipendenza dalle grandi e piccole diatribe e lotte fratricide. Indipendenza dalla prevaricazione e dal pregiudizio da parte nostra verso l’altro, ora che siamo noi a esercitare il potere. È sufficiente un Giorno di Indipendenza per liberarci da tutte queste piaghe? Forse no, ma è utile e necessario per una riflessione.


Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme