Qui Casale Monferrato – In Comunità, tra arte e musica

IMG_0607È stata una giornata dedicata alle arti quella che ha coinvolto la Comunità Ebraica di Casale Monferrato domenica 5 giugno. Ad aprirla, l’inaugurazione della mostra “Un unico cielo” in Sala Carmi che raccoglie le opere di Carlo Pasini. A lungo collaboratore di Aldo Mondino, Pasini è un artista che ha preso molto della vena irriverente del proprio maestro. Lo abbiamo visto qualche anno va, sempre alla sala Carmi di vicolo Salomone Olper, cimentarsi con gli animali di una divertente arca di Noè. Per questa mostra ha scelto un mezzo espressivo già sperimentato in parecchie occasioni: le puntine da disegno, che, disposte a migliaia sul pavimento, compongono un grande mandala che accoglie i visitatori e rappresenta l’Uomo di Leonardo. Con una piccola provocatoria performance durante l’inaugurazione Pasini ha cancellato con il piede, parte della cornice, quasi a volerlo liberare dalla sua gabbia geometrica. Sono enormi divertenti puntine conficcate nella pietra, anche le tre sedute dove l’artista ha trovato posto per presentare l’esposizione insieme a Daria Carmi e al curatore Carlo Pesce.
In serata invece, ad illuminare la sinagoga, ci ha pensato la musica con un evento eccezionale che ha raccolto nell’antica sala di preghiera alcuni dei più brillanti compositori, musicisti e critici subalpini: l’occasione, la festa per i 70 anni di Gilberto Bosco, insegnante per oltre trent’anni del corso di Composizione presso il Conservatorio di Torino e docente di Teoria Musicale al Dams. A caratterizzare l’appuntamento, un programma ricco di inediti affidato ad esecutori di eccezione. Una serata diventata anche momento di riflessione sulla musica contemporanea e sul suo ruolo, come ha sottolineato il musicologo Stefano Leoni, chiamato ad introdurre il programma.
Le cinque opere che Bosco, presente tra il pubblico, ha offerto per l’occasione, testimoniano l’importanza di questo compositore che spesso gioca con temi romantici facendoli diventare piccoli, diafani divertimenti, impreziositi da abbellimenti quasi galanti, dove anche le dissonanze più dure si perdono in una tavolozza di timbri leggeri. Un omaggio a Mendelssohn per pianoforte, poi “Specchi”, affidato alla chitarra di Andrea Monarda in prima assoluta. Seguono un bizzarro incrocio tra la fantasia e la passacaglia, sempre per chitarra, una deliziosa pagina di quaderno per pianoforte a quattro mani, infine un improvviso per clarinetto e pianoforte che evoca i più bei brani del ‘900 per questo strumento. Gli allievi di Bosco ricambiano portando tre regali, tutti da spacchettare ex novo. Giulio Castagnoli, curatore anche della rassegna Suono e Segno in Sinagoga, riprende la propensione ai fraseggi sulle scale di Bosco con un “Alleluja” dove la maestosità delle omonime composizioni corali lascia il posto a una soave allegria celebrativa. Giuseppe Elos costruisce un Lied per clarinetto solo, mentre Alessandro Ruo Rui con “Dedica in A per G” costruisce una maestosa rapsodia per clarinetto e pianoforte in cui emerge tutto il virtuosismo di Sergio Delmastro, insegnante di clarinetto al conservatorio di Milano. I pianisti che si sono alternati per questa singolare festa sono stati Cecilia Novarino, Antonio Valentino e Claudio Voghera. Alla fine lunghi applausi per tutti, una stampa di Luzzati per Bosco, e la promessa di ripetere questa festa a Torino.

Claudia De Benedetti, Consigliere UCEI

(6 giugno 2016)