pensieri…

È lecito porsi qualsiasi tipo di domanda e pretendere una risposta da un Rav? Una volta un ebreo andò da Rabbi Menachem Mendel di Kotzk con un problema: “Rebbe, ho dei pensieri tremendi”. “E allora?”. “Ho paura di esprimerli. Mi vergogno di avere pensieri del genere. Neppure l’inferno sarebbe un castigo sufficiente per tali pensieri”. “Tirali fuori, dimmi”. “Che disgraziato sono mai io! Talvolta penso che non vi sia né giudizio, né Giudice, che il mondo sia senza Torah, D-o mi perdoni”. “Perché mai te ne preoccupi?”. “Ma come? Se non ci fosse né giudizio, né Giudice, che scopo avrebbe il mondo intero?”. “Se il mondo non ha scopo, che cosa ti riguarda?”. “Maestro, se il mondo non ha scopo, a che cosa serve la Torah?”. “Ma perché ti devi preoccupare tu, se la Torah non serve a niente?”. “Guai a me, Rebbe. Se la Torah non serve a niente, allora l’intera vita è senza senso! Questo mi preoccupa enormemente”. Il Rebbe gli rispose allora: “Se sei tanto preoccupato e ti poni la domanda, vuol dire che sei un vero ebreo, un ebreo onesto, e un ebreo onesto può pensare quello che vuole”.

Paolo Sciunnach, insegnante

(20 giugno 2016)