Qui Torino – Cosa ci insegna il mondo animale

schermata-2016-09-30-alle-13-57-12La Bibbia ebraica si occupa di animali? Se sì, come? Questo il tema della conferenza organizzata dalla Comunità ebraica di Torino nell’ambito di Torino Spiritualità, che per questa dodicesima edizione pone al centro della riflessione proprio il mondo animale, visto come una lente alternativa tramite la quale osservare i comportamenti umani.
Ad aprire il confronto sul tema alcune riflessioni di rav Alberto Moshe Somekh su come i testi ebraici affrontino il rapporto uomo- animale, dove quest’ultimo assume un ruolo quasi didattico nei confronti della specie umana. Un esempio si ritrova in alcuni versetti tratti dal libro dei Proverbi (6, 6-11): “Va’ alla formica, o pigro, osserva i suoi costumi e diventa savio”. Quali sono le doti di questo piccolo animale che l’uomo dovrebbe acquisire secondo i nostri Maestri? Diligenza, rispetto dei beni altrui e saggezza. La diligenza è legata al fatto che la formica, nonostante sia destinata a vivere solamente sei mesi, passa comunque gran parte della sua vita a procacciare cibo e ad accumularlo, nonostante superi di gran lunga il proprio fabbisogno. Il rispetto dei beni altrui si traduce nel fatto che la formica è un animale che rifugge dal furto. Infine la saggezza, legata al metodo di conservazione delle risorse accumulate. “Ci sono dei comportamenti animali che servono più all’uomo che agli animali stessi, proprio perché mentre l’animale è guidato dal solo istinto, l’uomo è dotato di raziocinio”, conclude rav Somekh.
La riflessione sul tema animali ed ebraismo prosegue con l’intervento di Victoria Acik, autrice di un capitolo del libro La dieta kasher (Ed. Giuntina). In particolare si sofferma sul tipo di comportamento che il padrone di un animale domestico deve adottare secondo i precetti ebraici e le regole della casherut.
Tra i principi più importanti compare il divieto di arrecare all’animale sofferenze inutili, da qui la prassi legata alla macellazione rituale; segue il divieto di mangiare una qualsiasi parte dell’animale quando è ancora vivo. La caccia per sport è proibita per le stesse ragioni. L’animale deve osservare il riposo dello shabbat, basti pensare agli animali da soma. Infine il proprietario dell’animale è obbligato a dar da mangiare prima al suo animale e poi a se stesso, proprio perché l’animale è legato da un rapporto di dipendenza. Dal generale al particolare. Il cane, animale domestico per eccellenza, deve mangiare casher o no? Sì e no, spiega Acik: può mangiare carne anche non casher, ma non carne e latte insieme, perché il padrone non può trarre nessun tipo di godimento dalla mistura di carne e latte. Perché carne non casher sì, rispettando però l’utilizzo di recipienti diversi per la cottura e il consumo, e carne e latte no? Rav Somekh spiega come i divieti alimentari siano di due tipi: alcuni riguardano il proibire l’assunzione, altri il proibire il godimento, inteso come divieto a commerciare (beneficio economico), regalare (beneficio relazionale) o darlo da magiare a terzi (gli animali appunto).


Alice Fubini

(30 settembre 2016)