Cultura e formazione
Corso di laurea, iscrizioni aperte

30201410876_789bf0c1c8_o Settembre 1913. Vigilia di Yom Kippur. In una piccola sinagoga disadorna e male illuminata pregano dei chassidim. Entra, elegante e bello, Franz Rosenzweig. Il giovane non è preparato alla scena che ha davanti: una piccola stanza dove si respira una devequt piena di fervore e intensità dolente. Il giovane è folgorato, non ha dubbi. “Resto ebreo!”, dirà due giorni dopo al cugino Eughen Rosenstock convertitosi da pochi mesi al protestantesimo. Rosenzweig aveva passato tutta l’estate del 1913 a discutere con parenti e amici sulla necessità di convertirsi, di abbandonare un ebraismo di facciata, divenuto formale e vuoto di significato. Il suo “resto ebreo!” diventerà leggendario, e aprirà le porte a una delle più grandi riflessioni sull’ebraismo del XX secolo: Rosenzweig diventerà infatti una delle più significative figure del pensiero ebraico, tra i grandi filosofi tedeschi degli anni Venti.
A raccontare il pensiero e la breve esistenza di Franz Rosenzweig (ma anche di Martin Buber, Hermann Cohen, Leo Baeck, Leo Strauss e altri giganti), è il professor Massimo Giuliani, docente di filosofia del Corso di Laurea in Studi Ebraici dell’UCEI che inaugura l’anno accademico 2016-2017 con un corso che si annuncia memorabile proprio su Rosenzweig (Giuliani è inoltre titolare della cattedra di Pensiero Ebraico all’Università di Trento e autore di decine di pubblicazioni). Ma Giuliani non è il solo fiore all’occhiello del bouquet di docenti e corsi d’eccellenza proposti quest’anno dal Corso di Laurea triennale in Studi Ebraici dell’Unione delle Comunità Ebraiche (riconosciuto dal MIUR), di cui si sono appena aperte le iscrizioni (la retta è davvero vantaggiosa, circa 1000 euro l’anno).
Un’occasione irripetibile per ascoltare professori-star e lezioni di qualità ma anche cibo per l’anima, un modo per nutrire non solo la propria identità ebraica ma anche per imparare ad argomentare con autorevolezza le mille implicazioni dell’essere ebrei nel mondo contemporaneo; dalla storia ebraica alla politica, dalla Storia del Sionismo alla Halachà, dalla pedagogia all’arte. Per ebrei cittadini del mondo, protagonisti di una ebraicità colta e mai naif. «Quest’anno ci saranno nuovi docenti di prestigio: Cyril Aslanov, professore di letteratura alla Hebrew University di Gerusalemme e Antonella Castelnuovo, docente di mediazione linguistica e culturale a La Sapienza di Roma. “Presto, inoltre, dovremmo portare a casa dei nuovi accordi con i più prestigiosi atenei d’Italia”, dice Myriam Silvera, coordinatore del Corso di Laurea e del Master annuale dell’Ucei (ci si può iscrivere da tutta Italia e seguire le lezioni in diretta su Skype o richiederne le registrazioni se non si è riusciti a parteciparvi).
E inoltre: Letteratura yiddish di Roberta Ascarelli (direttrice dell’Istituto italiano di Studi germanici), quelli di Storia moderna e marranesimo di Myriam Silvera (docente di Storia all’Università Tor Vergata), corsi di Torah con rav Benedetto Carucci Viterbi, di Talmud con il rav Riccardo di Segni. Qualificante sarà il corso La letteratura israeliana dopo Agnon, del carismatico Cyril Aslanov che spiega: “Sin dalla fine degli anni ’50, risuonarono varie voci fra i giovani scrittori israeliani di allora per contestare l’autorità di Agnon nell’orizzonte delle lettere ebraiche. Vorrei indagare in che consista questa sfida degli enfants terribles della letteratura ebraica rinnovata dopo Agnon. Tuttavia, i rappresentanti di quello stil novo nelle lettere israeliane (A. B. Yehoshua, Amos Oz, David Grossman, Yehoshua Kenaz, Meir Shalev), sono diventati a loro volta un modello da imitare o da rifiutare. Esamineremo in un secondo tempo David Shahar, voce dissidente fuori dal coro. E poi autrici in cerca di una scrittura meno infeudata al mainstream (Zeruya Shalev; Orly Castel-Bloom; Ronit Matalon; Dorit Rabinyan). Quindi, studieremo le ragioni del successo sorprendente dell’autore postmoderno e minimalista Etgar Keret”. E infine, il nuovo corso di Pedagogia ebraica, un tema fondativo. “Tutto l’ebraismo è in sé un immane sistema educativo che accompagna l’individuo dalla nascita fino alla morte. Scuola, famiglia, sinagoga sono collegate e procedono all’unisono. Quali gli strumenti educativi e le abilità? È un apprendimento rivolto alle funzioni mentali, scrittura, lettura, capacità di astrazione, linguaggio, capacità di argomentazione, insomma tutto ciò che punta a formare le facoltà mentali superiori. E questo fin da piccoli”, spiega Antonella Castelnuovo. “Il sistema cognitivo e di apprendimento ebraico, una vera semantica del linguaggio, porta all’esegesi e all’interpretazione. Non a caso Freud usava, nella seduta analitica, un sistema di procedere tutto ebraico. Il corso che terrò verterà su testi ebraici paradigmatici e sul pensiero di alcuni autori tra cui Buber, Freud e Lev Vigotskij”.

Fiona Diwan

Per informazioni: http://ucei.it/formazione/diploma-triennale-in-studi-ebraici/
Mail: odoardo.sadun@ucei.it
(dal sito della Comunità ebraica di Milano http://www.mosaico-cem.it/articoli/vieni-impara-cosa-parliamo-parliamo-cultura-ebraica)

(Nell’immagine, la classe del corso intensivo di ebraico, preliminare alle lezioni del Corso di laurea e del Master UCEI – Ulpan in collaborazione con la Rothberg School -, tenute dalla professoressa Luisa Basevi e appena concluse nella sede di Lungotevere Raffaello Sanzio).

(10 ottobre 2016)