Padova si inchina al grande matematico
Tullio Levi Civita, Memoria e impegno

levi-civitaSala gremita, l’abbraccio di tutta una città, i messaggi di felicitazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del premier Matteo Renzi. Quella odierna è stata una giornata straordinaria per Padova e per la sua Università, il cui dipartimento di Matematica è stato intitolato al grande studioso ebreo Tullio Levi Civita.

Nato a Padova nel 1873, morto a Roma nel 1941, Levi Civita fu uno dei più grandi studiosi del Novecento. Amico personale di Albert Einstein, che gli riconobbe il merito di alcune osservazioni sulla Teoria della Relatività che si rivelarono decisive per la sua definitiva formulazione. Ma anche vittima al pari di tanti suoi colleghi delle infami Leggi Razziste promulgate dal fascismo, che lo allontanarono dalla docenza e lo portarono nel giro di pochi anni, con la salute ormai compromessa, alla morte.

convegnoApertasi con il saluto del rettore Rosario Rizzato, la giornata è proseguita con gli interventi del direttore del dipartimento di Matematica Marco Ferrante; del presidente della Comunità ebraica padovana Davide Romanin Jacur; del nipote dello scienziato, Tullio Ceccherini-Silberstein; del direttore della Padova University Press, Luca Illetterati. A seguire tre conferenze, una di carattere storico generale, una di Storia della Matematica, e una terza di impronta matematico-divulgativa. Presente alla cerimonia anche il rabbino capo Adolfo Locci.

Ha osservato nel suo intervento il presidente Jacur: “Se la odierna cerimonia di intitolazione del Dipartimento di Matematica è un dovuto riconoscimento assolutamente personale agli studi elevatissimi del Professor Levi Civita, altri eventi sono stati sicuramente voluti con carattere risarcitorio. Ma, specialmente in quest’ambito di eccellenza, dobbiamo continuare con convinzione a ricordare quel motto di ‘Patavina Libertas’ ed augurarci che mai più ci si vorrà piegare ai conformismi di un antisemitismo, purtroppo sempre latente e pronto a ripresentarsi, e che già oggi purtroppo si ripresenta, magari con temi diversi, anche nelle Università Europee o nelle organizzazioni che dovrebbero promuovere la Cultura”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(25 novembre 2016)