immigrati…

Nel recente sondaggio promosso dall’agenzia YouGov e rilanciato oggi sulle pagine di Repubblica a proposito della percezione dell’immigrazione come problema in Europa, l’Italia si piazza in maniera non sorprendente al primo posto. Non importa che si parli solo di percezione di insicurezza: il problema esiste. Anche se i dati reali ci restituiscono un’immagine delle dinamiche sociali legate all’immigrazione molto differenti (numeri tutto sommato sostenibili, ottima prova organizzativa delle forze di sicurezza che coordinano l’accoglienza e delle organizzazioni di volontariato che si spendono per favorire buone condizioni di vita, Italia utilizzata come terra di passaggio e non di stanziamento) la percezione di instabilità è diffusissima, e si collega a percentuali già radicate da molti decenni nella società italiana che dimostrano una costante diffidenza e ostilità verso gruppi percepiti come stranieri: innanzitutto i Rom, poi i Musulmani in genere, e poi naturalmente gli Ebrei, che pure in Italia ci stanno da 2.200 anni. L’instabilità politica di questi giorni certamente non aiuta ad attenuare questo fenomeno. Ci sono testate giornalistiche (prime fra tutte Libero e il Giornale) e partiti politici (la Lega) che si assumono volonterosamente la responsabilità di soffiare sul fuoco dell’intolleranza con il visibile obiettivo di fare della paura dell’immigrato il tema fondamentale della lunghissima campagna elettorale che ci prepariamo ad affrontare. Non si tratta di un bel segnale. Nel paese dove una campagna di stampa non molto dissimile da quella a cui assistiamo preparò nel 1937 la decisione di promulgare la legislazione antiebraica del 1938, penso che per principio ci si debba opporre con forza alla distorsione della realtà, alla mistificazione delle dinamiche sociali, alla colpevolizzazione di interi gruppi e categorie umane. Non ce lo possiamo permettere e non lo dobbiamo permettere.

Gadi Luzzatto Voghera

(9 dicembre 2016)